
Cultura e Spettacoli / Valle Brembana
Mercoledì 19 Marzo 2025
Caccia a nuovi affreschi nascosti nella chiesa di Cornello dei Tasso
LA RICERCA. L’indagine stratigrafica già concordata con la Soprintendenza: «Necessaria per ricollocare le tele e gli arredi liturgici ritrovati nel 2021».
Camerata Cornello
Dopo il ritrovamento dell’antico altare maggiore e i lavori di restauro, messa in sicurezza e consolidamento della torre campanaria della chiesa di Cornello dei Tasso, conclusi nel 2021, la parrocchia di Camerata Cornello avvia una nuova indagine alla ricerca di affreschi nascosti sotto l’intonaco delle pareti. Un progetto ritenuto cruciale per decidere la collocazione definitiva delle tele e degli arredi liturgici ritrovati.
«Verificare se ci sono affreschi»
«Per sistemare le tele recuperate durante i lavori del 2021 dobbiamo prima verificare se ci sono affreschi sulle pareti – spiega il parroco, don Raffaele Nava –. Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 furono eseguiti lavori di restauro, ma non c’è documentazione chiara su eventuali indagini sulle superfici. Ora è fondamentale farle». L’intervento è stato concordato con la Soprintendenza, che ne ha autorizzato l’esecuzione. Il restauratore. Tiziano Villa. procederà sotto la supervisione dell’architetto Francesca Gandolfi di Bergamo. «Il restauratore procederà a piccoli passi – aggiunge il parroco –, riferendo progressivamente alla Soprintendenza i risultati e, alla fine, verrà stilata una relazione dettagliata su quanto fatto».
«Solo l’indagine chiarirà il dubbio»
L’indagine consisterà in saggi stratigrafici (piccole aperture di circa dieci centimetri per dieci) sulle superfici murarie interne per verificare la presenza di decorazioni sotto lo strato visibile. «Se emergeranno elementi significativi, in accordo con la Soprintendenza si potrà procedere con ulteriori indagini e con l’eventuale recupero degli affreschi – spiega l’architetto Gandolfi –. Se invece non ci sarà nulla, si ripristinerà la situazione attuale». L’operazione è strategica per il futuro della Chiesa. «Non possiamo ricollocare le tele e gli arredi senza questa verifica – aggiunge don Nava –. Alcuni sostengono che non ci sia nulla, ma solo questa indagine potrà chiarire il dubbio».
«Il dubbioè se abbiano interrotto le ricerche per difficoltà tecniche o perché non hanno trovato nulla. Ora lo scopriremo»
La Chiesa di Cornello, risalente alla fine del Dodicesimo secolo, ha già restituito importanti affreschi durante il restauro precedente. «Gli interventi effettuati tra gli anni ’70 e ’80 portarono alla luce alcuni affreschi, ma secondo le fonti storiche in nostro possesso il resto delle pareti sarebbe bianco – afferma l’architetto Gandolfi –. Il dubbio è se abbiano interrotto le ricerche per difficoltà tecniche o perché non hanno trovato nulla. Ora lo scopriremo».
Presbiterio sotto la lente
Oltre a cercare nuove testimonianze artistiche, «l’indagine anticipa una richiesta che la Soprintendenza avrebbe comunque fatto prima della ricollocazione degli arredi», specifica Gandolfi. «Se le pareti risulteranno libere, potremo finalmente sistemare le tele in modo adeguato – conclude il parroco –. L’auspicio è comunque quello di trovare nuovi affreschi, in particolare nel presbiterio, dove è strano che non ci sia alcuna decorazione».
La data per l’inizio dei lavori sarà stabilita nelle prossime settimane in accordo con il restauratore e la Soprintendenza. «Vogliamo dare nuovo slancio alla chiesa di Cornello, già meta di numerosi visitatori – conclude l’architetto Gandolfi –. L’obiettivo è conservarne al meglio le superfici dipinte e valorizzare il patrimonio artistico, anche quello legato alla famiglia Tasso».
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