Cronaca / Valle Brembana
Venerdì 06 Dicembre 2024
Autista aggredito da un ragazzino: «Gli ho chiesto il biglietto e mi ha preso a pugni»
SEDRINA. Il racconto di un autista aggredito da un ragazzino, che è stato denunciato: non c’è sicurezza per noi e i passeggeri, servono più controllori.
«Appena gli ho voltato le spalle mi ha aggredito, prendendomi a pugni in faccia e rompendomi gli occhiali. Mi ha ferito alla tempia e tagliato il sopracciglio, oltre a procurarmi un ematoma al viso. Tutto perché gli ho chiesto di esibire il biglietto». A raccontare l’aggressione un autista che mercoledì pomeriggio (4 dicembre) stava guidando il bus della linea Arriva sulla tratta Piazza Brembana-Bergamo. «Verso le 16 alla fermata di Botta di Sedrina è salito un ragazzo di 16-17 anni, straniero, che abita in paese e ho già visto altre volte — prosegue –. Gli ho chiesto il biglietto e mi ha detto che voleva pagare con la carta di credito, ma sui nostri bus non c’è il pos. Gli ho risposto che poteva pagare in contanti oppure esibire l’abbonamento, e lui ha cominciato a insultarmi urlando e venendomi addosso. L’ho spinto per allontanarlo e appena gli ho voltato le spalle mi ha dato 4-5 pugni. Il bus era pieno di passeggeri, la maggior parte adulti, ma nessuno è intervenuto. Ho fermato il pullman e chiamato il 112. Sono arrivati i carabinieri che hanno ascoltato entrambi e mi hanno detto che sarebbe partita la denuncia per il ragazzo. Andrò poi dai carabinieri del mio paese per raccontare tutto. Non ho voluto andare in ospedale anche se ero sanguinante e ho comunque ripreso a lavorare».
Denunciato per lesioni
Il ragazzino è stato denunciato a piede libero per lesioni. Episodi simili purtroppo non sono infrequenti in città e provincia. «Non c’è sicurezza sugli autobus – aggiunge l’autista insieme a una collega che lavora per la stessa azienda, la Piazzalunga di San Giovanni Bianco –. È la prima aggressione fisica che subiamo ma sono all’ordine del giorno gli insulti e le vessazioni, trasportiamo persone e temiamo per la sicurezza nostra e dei passeggeri. In questi anni il nostro lavoro è cambiato molto, prima queste cose non succedevano. Vorremmo che ci fossero più controllori sugli autobus e nelle zone critiche come la stazione di Bergamo».
«È la prima volta che succede un fatto simile a uno dei miei dipendenti – risponde il titolare dell’azienda di trasporti, Pietro Piazzalunga – anche se sul giornale ho letto molte cose del genere. Diciamo sempre agli autisti di fare gli autisti, che a queste cose devono pensare i controllori, e mi risulta che in Val Brembana ce ne siano. Non ho ancora visto il mio dipendente ma mi ha detto che non ha voluto andare in ospedale e ha preferito tornare a lavorare».
Aggressioni verbali ogni giorno
I sindacati su questo fronte si stanno già muovendo da tempo: «Ogni giorno riceviamo decine di segnalazioni da parte degli autisti – evidenzia Salvatore Pasquale, segretario della Cisl Fit Bergamo – soprattutto di aggressioni verbali. Ma non vogliamo limitarci a fare un lavoro di raccolta, vogliamo provare a tamponare la situazione con azioni concrete. Abbiamo appuntamento il 18 dicembre in Agenzia provinciale Tpl per un incontro in cui chiederemo la creazione di un osservatorio provinciale che coinvolga, se possibile, anche la questura. Sappiamo che non si può avere un poliziotto su ogni autobus ma potremmo organizzare un tavolo in cui incontrare periodicamente i rappresentanti dei lavoratori, degli utenti, delle aziende per segnalare le criticità e i punti da presidiare maggiormente. Inoltre ci siamo attivati sollecitando Atb per l’organizzazione di corsi di formazione del personale su come affrontare le situazioni più critiche. Nel 2025 partirà il piano formativo e anche questo è un modo per il sindacato di portare qualche soluzione. Le aziende di trasporto hanno un compito difficile, perché devono garantire la sicurezza dei dipendenti e degli utenti. Le guardie private possono fare molto ma non è possibile presidiare tutto il territorio».
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