Alpini al passo San Marco: «Stringiamoci la mano come fecero i reduci»

AVERARA. Novanta gruppi al 48° raduno delle penne nere bergamasche e valtellinesi. Il sindaco Mauro Egman: «Torniamo a salutarci, a raccogliere i bisogni degli altri».

«Facciamo in modo che darci la mano, incontrarci, raccogliere il bisogno di chi ci sta vicino diventi un’abitudine. Ce lo ricordano i due reduci che mezzo secolo fa per la prima volta diedero vita a questo incontro. Si diedero la mano, in nome della pace, ricordando la tragedia della guerra. Darsi la mano oggi, su queste montagne, vuole essere un gesto ancora più significativo, nel ricordo di quel primo incontro di tanti anni fa, all’indomani della guerra. E un invito, nell’attesa del 50° anniversario, affinché diventi un gesto quotidiano».

Così un emozionatissimo sindaco di Averara, Mauro Egman, nella mattinata di domenica 21 luglio, in occasione del 48° incontro tra gli alpini valtellinesi e bergamaschi, al passo San Marco. Un raduno sempre partecipato - oltre 90 gli alfieri presenti dalle province di Bergamo. Sondrio, Lecco, Como - emozionante, dove il cerimoniale, come sempre ordinato e preciso, si svolge nello stupendo anfiteatro naturale del valico che - a quasi 2.000 metri di quota - unisce le valli Brembana e del Bitto, le province di Sondrio e Bergamo.

Un’ideale abbraccio, una stretta di mano che si rinnova da 48 anni, da quando due reduci di guerra - uno di Averara (territorio nel quale si trova il passo San Marco) e uno di Albaredo (il primo comune valtellinese oltre il passo) - decisero di suggellare l’amicizia nel nome della pace.

Anche ieri l’incontro si è rinnovato, organizzato come sempre dal gruppo di penne nere di Albaredo, guidato da Nevio Ravelli di Averara, col capogruppo Bruno Paternoster. Verso i 1.992 metri del valico la sfilata degli oltre 90 gruppi alpini (tra cui il più longevo della nostra provincia, quello di San Gallo) insieme alla Fanfara valtellinese, con la stretta di mano tra i sindaci Egman di Averara e Matteo Del Nero di Albaredo, dei capigruppo alpini, e delle due sezioni, rappresentate dal presidente bergamasco Giorgio Sonzogni e dal vice valtellinese Rino Masa. Alzabandiera e poi la Messa nel grande prato sul versante di Sondrio, presieduta dal parroco di Albaredo, don Giuseppe Longhini e concelebrata da don Dario Covelli, parroco di Averara.

Celebrazione preceduta dai discorsi ufficiali. «Sono figlia di queste montagne», ha detto l’europarlamentare Lara Magoni, ricordando come i valori degli alpini siano motivo di unità e come in queste occasioni «i confini non esistono». Dal presidente sezionale di Bergamo, Giorgio Sonzogni, il ringraziamento a tutti i gruppi che donano gratuitamente il loro tempo «a servizio delle comunità», quindi l’incoraggiamento ai ragazzi che hanno preso parte ai tanti scuola alpini (presenti al raduno di ieri) e ancora l’invito alle istituzioni affinché il servizio militare possa essere reintrodotto come «sacro dovere di servire la Patria». Infine da tutti l’arrivederci al 49° incontro nel luglio 2025.

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