Al «Turoldo» di Zogno si blocca la caldaia: studenti al freddo

IL DISAGIO. Aule senza riscaldamento: studenti e dirigente scolastico chiedono interventi risolutivi.

Lunedì mattina, gli studenti dell’Istituto David Maria Turoldo del paese brembano si sono ritrovati al freddo a causa del blocco di una delle caldaie dell’edificio, che ha lasciato molte aule al freddo per diverse ore. Un disagio che, con l’arrivo dell’inverno, rischia di diventare insostenibile. In una mail inviata alla nostra redazione, gli studenti della classe 4^AL hanno espresso la loro preoccupazione: «Questo problema – scrivono i ragazzi – non solo compromette il benessere e la salute di chi frequenta quotidianamente la scuola, ma rischia anche di influenzare negativamente la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento».

La caldaia è ripartita in fretta, ma per scaldare tutto l’edificio ci vogliono ore

Secondo quanto riferito dal dirigente scolastico, il professor Giovanni Savia, il problema è stato segnalato già alle 7.45. «Ho chiamato immediatamente il tecnico – dichiara Savia, dirigente scolastico dell’istituto da metà novembre –, che è intervenuto nel giro di poco tempo. La caldaia risultava bloccata, ma è stata riattivata in tempi rapidi».

Tuttavia, per riscaldare l’intero edificio sono servite diverse ore, e una delle classi è stata autorizzata a lasciare la scuola, mentre le altre hanno proseguito regolarmente le lezioni. La responsabilità della manutenzione, ha spiegato il dirigente scolastico, ricade sulla Provincia di Bergamo che è stata così avvisata. «Ho contattato il dirigente referente della Provincia, il dottor Paganelli – continua –, che mi ha assicurato che il problema verrà monitorato per capire come intervenire. Purtroppo, nelle ultime settimane si sono verificati altri blocchi, e questo è inaccettabile. Ho sollecitato un intervento definitivo per evitare che la situazione si ripeta».

Il blocco della caldaia, una criticità strutturale

L’episodio mette in evidenza una criticità strutturale che, secondo gli studenti e il personale scolastico, richiede una soluzione tempestiva. «Confidiamo – scrivono ancora i ragazzi – che una maggiore visibilità possa sensibilizzare le autorità competenti e accelerare la risoluzione di questa situazione». «I ragazzi hanno ragione – conclude il dirigente Savia –: non possiamo permetterci che queste interruzioni diventino una costante, soprattutto con l’inverno alle porte».

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