Cronaca / Valle Brembana
Giovedì 07 Luglio 2022
«Agricoltura, tra sette giorni acqua finita». Siccità: i bacini idroelettrici prosciugati
Il presidente della Regione Lombardia Fontana: se non piove anche i bacini idroelettrici si svuoteranno e non ci saranno più risorse per irrigare i campi. I Laghi Gemelli, sopra Branzi, tornano a separarsi dopo 20 anni.
«Per l’acqua potabile siamo abbastanza tranquilli, abbiamo la falda che ancora può essere utile per non arrivare a grossi razionamenti. Preoccupa invece l’aspetto dell’irrigazione in agricoltura»: così mercoledì il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana sull’emergenza siccità. Emergenza che non si arresta. I pochi temporali degli ultimi giorni non sono certo serviti a riempire bacini d’alta montagna o fiumi.
«Da più di tre mesi - ha ricordato ancora Fontana - stiamo concordando con i gestori dei bacini idroelettrici a monte e con gli agricoltori a valle per non sprecare neanche un litro di acqua». La cosa preoccupante secondo Fontana «è se non dovesse ricominciare a piovere», perché «noi andiamo avanti non oltre il 13-14 di luglio. Se non piove anche i bacini idroelettrici tendono a svuotarsi - ha concluso - e di acqua per l’irrigazione non ci sarà più».
La preoccupazione per l’agricoltura della pianura bergamasca è anche del presidente del Consorzio di bonifica Franco Gatti: «L’accordo con Regione Lombardia per il rilascio di acqua dai bacini idroelettrici - spiega - proseguirà ancora per una settimana. Poi, se non dovesse piovere e se dai laghi di montagna non dovesse più arrivare acqua la situazione diventerebbe ulteriormente critica».
Enel: rilascio minimo
«Stiamo gestendo poca acqua sia fluente sia nei laghi - è la dichiarazione ufficiale di Enel Green Power – in coordinamento con le autorità e il Tavolo regionale, per le varie esigenze energetiche, agricole e ambientali. La società adeguerà i programmi di esercizio all’acqua disponibile».
«Durante i vari incontri - continua la nota - Enel Green Power ha ribadito la sua disponibilità a collaborare attivamente con il territorio per garantire un uso plurimo delle acque. Le strategie per la gestione delle acque sono nelle competenze degli enti preposti ed Enel Green Power osserva le prescrizioni in essere come i rilasci del minimo deflusso vitale e gli accordi in vigore con i Consorzi irrigui e collabora con i Consorzi di gestione dei grandi laghi, contemperando la produzione di energia elettrica con le esigenze ambientali e del comparto agricolo. Inoltre, in questo periodo di siccità, e in un’ottica di costante collaborazione, Enel Green Power fornisce un’informazione giornaliera sui volumi negli invasi, che ha permesso alla Regione di sviluppare un coordinamento tra tutti i gestori sul territorio e i Consorzi stessi, in termini di volumi, portate e tempi». Intanto i grandi invasi delle Orobie gestiti proprio da Enel Green Power sono in grande sofferenza. L’esempio emblematico che sta facendo anche il giro del web è il lago Fregabolgia, in territorio di Carona, nei pressi del rifugio Calvi: quando è pieno può arrivare a contenere oltre quattro milioni e mezzo di acqua, ora è ridotto a poco più di una grande pozza.
Lo storico distacco dei Gemelli
L’altro caso emblematico della siccità in corso sono i Laghi Gemelli, sempre in alta Valle Brembana, in territorio di Branzi. Prima della costruzione della grande diga erano presenti due laghi, già allora chiamati Gemelli, a cui era legata anche la leggenda di due innamorati. Due laghi vicini ma separati da una stretta fascia di terra. Nel 1932 venne conclusa la costruzione della diga: i due laghi, con l’innalzamento del livello dell’acqua, si unirono a creare un invaso che quando è pieno raggiunge i sette milioni di metri cubi. Il livello dell’acqua, da ieri mattina, si è talmente abbassato che i due laghi si sono di nuovo divisi.
«Capita che i laghi tornino a separarsi in genere a inizio primavera - spiega Maurizio Nava, gestore del rifugio Laghi Gemelli - a conclusione dell’inverno, quando Enel rilascia l’acqua e ancora non è avvenuto lo scioglimento delle nevi. Rarissimo, invece, è il caso della separazione dei laghi in estate, avvenuta l’ultima volta - a memoria - ormai una ventina di anni fa».
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