Uccisa con 11 forbiciate a Costa Volpino, l’assassino scappato dai garage

Il DELITTO. L’omicidio nella notte tra venerdì e sabato 26 ottobre a casa della studentessa. L’allarme da un’amica, l’assassino è un vicino di casa che è rincasato dai garage.

La prima chiamata al 112 è arrivata all’1,18 della notte tra venerdì e sabato 26 ottobre: in un appartamento al terzo piano di un complesso residenziale lungo via Nazionale a Costa Volpino, al civico 124, c’era una ragazza in pigiama, riversa in un lago di sangue nel corridoio di casa, uccisa con un paio di forbici – undici i fendenti, chiariranno poi le indagini – al torace e al volto. A dare l’allarme una sua amica che era in casa con lei e che, poco dopo l’1, era scesa per prendere qualcosa da bere a un distributore automatico che dista 150 metri dall’ingresso della palazzina. La vittima si chiama Sara Centelleghe, avrebbe compiuto 19 anni il prossimo 9 novembre e frequentava il quinto anno dell’indirizzo sociosanitario all’istituto professionale Ivan Piana di Lovere.

L’arresto

Per l’omicidio sabato pomeriggio i carabinieri di Clusone e Bergamo hanno arrestato un vicino di casa, amico e praticamente coetaneo della vittima, l’indiano Jashan Deep Bashan, 19 anni, magazziniere in un supermercato, che viveva nello stesso complesso residenziale di fronte al municipio, ma in una rampa delle scale diversa da quella di Sara, accessibile dalla laterale via Lady Mary Wortley. Le due trombe delle scale hanno in comune l’accesso ai box: da lì sarebbe passato il diciannovenne per raggiungere la casa di Sara e sicuramente per fuggire dopo averla coltellata. Lungo la scala dal terzo piano allo scantinato sono state trovate diverse impronte insanguinate di un piede (senza calzature perché Dip indossava le pantofole, tolte o perse nella fuga in casa di Sara) e anche numerose gocce di sangue. Le forbici usate per il delitto sono state trovate e sequestrate nell’abitazione di Sara.

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Scoperto seguendo anche le tracce di sangue

Sceso nell’interrato, Jashan Deep sarebbe rientrato a casa sua passando dal corsello esterno dei box, forse dopo essersi pulito nel suo garage (che è stato sequestrato), per poi risalire nella casa dove vive con i genitori e due fratelli minori e andare a letto. Proprio seguendo le tracce di sangue e le testimonianze di alcuni vicini di casa, i carabinieri – coordinati dal sostituto procuratore Giampiero Golluccio e che avevano fin da subito escluso le ipotesi della rapina e del delitto in ambito familiare – sono risaliti al vicino di casa indiano. Alle 8,45 si sono presentati alla porta di casa sua e lo hanno portato in caserma, dove nelle ore successive ha fornito prima parziali e poi pare complete ammissioni sul suo coinvolgimento nell’omicidio.

L’interrogatorio e la confessione

Alle 13 i carabinieri del reparto investigativo hanno prelevato dalla sua abitazione vestiti e lenzuola, pare con tracce di sangue (lo chiariranno i rilievi scientifici). A metà pomeriggio l’arresto e in serata Jashan Deep Bashan è stato interrogato dal pm Golluccio, assistito dal legale d’ufficio, l’avvocato Fausto Micheli: davanti al pm ha confessato l’omicidio, poi è stato trasferito nel carcere di Bergamo.

Davanti al pm ha confessato l’omicidio, poi è stato trasferito nel carcere di Bergamo.

L’autopsia nei prossimi giorni

La salma di Sara Centelleghe è stata invece portata all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia che chiarirà i dettagli sulla dinamica dell’omicidio. Sono tuttavia ancora tanti i punti oscuri – a partire dal movente – di una tragedia che ha sconvolto l’intero alto Sebino. Venerdì Sara aveva deciso di passare la serata, come capitava spesso, con una sua amica: la mamma non era in casa, ma si trovava dal compagno a Provaglio d’Iseo. Il padre (i genitori sono separati) vive a Costa Volpino, in località Piano. Sara era la loro unica figlia.

Nel trambusto, l’amica di Sara è stata poi vista salire e scendere le scale con le mani sporche di sangue: anche lei, appena entrata in casa, aveva cercato di capire se la diciottenne fosse ancora viva oppure no

La scoperta dell’amica

A un certo punto l’amica è scesa in strada per prendere una bibita e fumare una sigaretta: un residente nello stesso condominio ha confermato di averla incrociata in questi frangenti e di averla trovata calma e tranquilla. Finito di fumare la sigaretta, è risalita al terzo piano del condominio, ma arrivata sul pianerottolo si è accorta che era successo qualcosa di grave: c’erano macchie di sangue e impronte di piedi nudi. Poi, entrata in casa, la tragica scoperta. Probabilmente non ha incrociato Jashan Deep Bashan perché quest’ultimo è sceso dalle scale, mentre lei è risalita a casa dell’amica con l’ascensore.

La vicina di casa: ho sentito le urla

«Mi ero alzata per cercare il cellulare – conferma Paola Facchinetti, che vive con il marito Andrea al secondo piano – e, quando sono arrivata all’ingresso, ho visto le luci del pianerottolo accese: mi sono accorta che qualcuno stava urlando e chiedendo aiuto. Ho chiamato mio marito, che è salito di sopra ed è entrato nella casa di Sara: anche io ho provato a chiamare il 112 e lui ha provato a starle vicino fino a quando sono arrivati i soccorritori». Nel trambusto, l’amica di Sara è stata poi vista salire e scendere le scale con le mani sporche di sangue: anche lei, appena entrata in casa, aveva cercato di capire se la diciottenne fosse ancora viva oppure no. Com’è normale in questi casi, inizialmente le attenzioni degli inquirenti si erano concentrate anche sulla stessa amica, poi la sua posizione – del tutto estranea all’omicidio – è stata confermata.

Resta da capire come mai Jashan Deep Bashan avrebbe raggiunto la casa di Sara nel cuore della notte e quali siano state le motivazioni che l’hanno spinto a colpire con tale brutale violenza l’amica

Si indaga sul movente

Oltre al suo appartamento, è stato sequestrato, in via precauzionale, anche un sottotetto di pertinenza dell’abitazione della vittima. Resta da capire come mai Jashan Deep Bashan avrebbe raggiunto la casa di Sara nel cuore della notte e quali siano state le motivazioni che l’hanno spinto a colpire con tale brutale violenza l’amica. Un approccio rifiutato? O nella vicenda c’entra la droga (il diciannovenne era finito nei guai per droga quand’era ancora minorenne)? Su questi aspetti gli inquirenti hanno voluto mantenere il massimo riserbo, perché alcuni accertamenti sono ancora in corso e il quadro in cui è maturato il delitto non sarebbe ancora del tutto chiaro. Probabilmente ulteriori dettagli emergeranno nelle prossime ore.

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