Cronaca / Val Calepio e Sebino
Giovedì 06 Giugno 2024
Tenta rapina, poi ruba l’auto al sindaco e si schianta contro il Municipio: arrestato - Video
CRIMINALITÀ. In carcere un 28enne senegalese con precedenti. A Telgate si è introdotto in casa di una ragazza, minacciata e spinta dalle scale: «Diceva di avere una pistola, ci ha salvati il cane. Minacce anche al suocero». Per scappare ha rubato l’auto al primo cittadino. Inseguito dai carabinieri, si è schiantato e ha aggredito i militari: bloccato con il Taser.
I Carabinieri della Tenenza di Seriate hanno arrestato un 28enne originario del Senegal, autore di tentata rapina impropria in abitazione e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione, erano le 2,40 del 3 giugno, quando a Telgate in via Torri, il giovane si è introdotto nell’abitazione di una ragazza di 28 anni da sola in casa: vistosi scoperto dalla vittima, l’ha minacciata di morte e l’ha spinta dalle scale per poi darsi alla fuga. La vittima, a seguito delle lesioni riportate, è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo, dove è stata medicata e dimessa con 15 giorni di prognosi. Nella circostanza è intervenuto anche il suocero della ragazza che, nel tentativo di fermarlo, è stato anche lui minacciato di morte e aggredito.
Tenta rapina in casa a Telgate, ruba l’auto del sindaco e si schianta: arrestato. Video di Carabinieri Bergamo
La fuga e l’inseguimento
Il malvivente per scappare ha rubato un’auto da un garage – macchina di proprietà del sindaco Fabrizio Sala, che è anche segretario provinciale della Lega – e, nell’uscire repentinamente dal parcheggio, si è scontrato con un’altra auto parcheggiata vicino. La vittima della rapina in abitazione immediatamente ha allertato il 112 e dopo pochi minuti i Carabinieri della Tenenza di Seriate sono arrivati sul posto intercettando l’autovettura, che stava scappando a folle velocità. I militari si sono messi all’inseguimento, terminato dopo poche centinaia di metri, quando il fuggitivo si è schiantato contro i blocchi in cemento che delimitano il Municipio. I Carabinieri, quindi, si sono avvicinati al soggetto per bloccarlo, ma l’uomo li ha minacciati e aggrediti per sottrarsi all’arresto, tanto che si è reso necessario l’utilizzo della pistola ad impulsi Taser, da poco in dotazione alla Tenenza di Seriate. Così facendo i Carabinieri sono riusciti, finalmente, ad immobilizzare il 28enne senegalese con numerosi precedenti specifici per reati contro il patrimonio, la persona e inerenti le sostanze stupefacenti, e a trarlo in arresto per i reati di tentata rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale. È stato contattato il personale del 118 che ha trasportato il 28enne al pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per le cure del caso in seguito all’incidente stradale.
Portato in carcere
L’arrestato, dopo essere stato dimesso, nella stessa mattinata, è stato condotto nella Casa circondariale di Bergamo. A seguito dell’interrogatorio di convalida il giudice per le indagini preliminari ha confermato la custodia in carcere.
Il racconto della vittima
«Ci ha salvati il mio cane, Ty, un AmStaff di 2 anni – racconta a L’Eco la ragazza – si è messo a ringhiare in sala da pranzo e ho visto che c’era un ragazzo nascosto sotto il tavolo, con un passamontagna. Gli ho detto di andarsene e gli ho aperto la porta, che aveva scassinato, minacciandolo di scagliargli contro il cane. Lui mi ha minacciato dicendo che aveva una pistola e avrebbe sparato a me e al cane. Poi mi ha spinto giù dalle scale ed è scappato saltando di terrazzo in terrazzo - abitiamo al primo piano di una casa di corte - mentre Ty lo ha seguito ma, non riuscendo a saltare le ringhiere dei balconi, è sceso in cortile ed è rimasto lì ad aspettare che scendesse. Nel frattempo, sentendo me che urlavo e piangevo, è uscito mio suocero e gli altri parenti che abitano nella corte. Ha portato Ty in garage, e solo allora il ladro è sceso e ha minacciato mio suocero, poi è andato a cercare il cane dicendo che voleva ammazzarlo. Non so se avesse davvero una pistola perché non ce l’ha mai fatta vedere».
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