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(Foto di Yuri Colleoni)
IL FUNERALE. Fiori bianchi e palloncini liberati al cielo, l’abbraccio delle comunità di Credaro e Villongo alla famiglia di Ritaj.
Fiori bianchi e palloncini che si sono librati in cielo, lacrime e abbracci per la piccola Ritaj Lahmar. È così che le comunità di Credaro e Villongo, riunite insieme ai famigliari al cimitero islamico di Colognola, hanno dato l’ultimo saluto alla bambina di sei anni e mezzo morta lunedì sera a causa del tragico incidente di gioco avvenuto al parco di piazza Vittorio Veneto, a Villongo San Filastro.
Venerdì 6 settembre sul basso Sebino è stato il giorno delle preghiere e della commozione. In tarda mattinata il feretro con la salma della piccola è tornato per qualche istante a casa, ai piedi dell’appartamento dove dal 2017 vive la famiglia di Ritaj. Con gli amici di famiglia, i rappresentanti della comunità marocchina della zona e dell’associazione multietnica «Simira», di cui fa parte anche il padre della piccola, anche numerosi residenti tra i due paesi della Val Calepio. Presenti anche i rappresentanti delle due amministrazioni comunali e il parroco di Villongo, don Alessandro Beghini.
Da Credaro la salma di Ritaj ha proseguito il suo ultimo viaggio prima della sepoltura. Al cimitero islamico di via Azzano, a Colognola, si è tenuto il rito funebre. Anche lì la famiglia della bambina non è stata lasciata sola. C’erano anche gli amici del primogenito della famiglia Lahmar, i colleghi di lavoro di Nabil, il parroco di Credaro, don Carlo Caccia, e il suo predecessore, don Giovanni Lombarda. E la sindaca, Adriana Bellini, che in questi giorni, insieme alla comunità di Credaro, non ha mai lasciato sola la famiglia.
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