Speleologa bloccata, il Prefetto rassicura: «Le condizioni non destano preoccupazione»

IL VERTICE. Rotondi: «La situazione è sotto controllo e le condizioni della ferita non destano particolare preoccupazione».

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Il Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico sta coordinando le operazioni delle squadre di volontari giunti a Fonteno da tutta Italia per affrontare la lunga e difficoltosa operazione di recupero, un impegno ingente di mezzi e di uomini che lavorano con grande professionalità per riportare in superficie, la speleologa 32enne bresciana, Ottavia Piana.

Il punto dei soccorsi a martedì 17 dicembre

Chiara Balducchi ha intervistato Alberto Gabutti della direzione nazionale Cnas che ha fatto il punto della giornata di soccorsi. «Siamo arrivati a due terzi del percorso, su 4km ci rimane un chilometro da percorrere. Dovremmo farcela nelle prossime 24-30 ore, se tutto va bene».

«Siamo arrivati a due terzi del percorso, dovremmo farcela nelle prossime 24-30 ore». Video di Chiara Balducchi

Nel pomeriggio di martedì in Prefettura a Bergamo si è svolto un tavolo per fare il punto della situazione. Il prefetto Luca Rotondi ha dichiarato che la situazione è sotto controllo e le condizioni della ferita non destano particolare preoccupazione.

Salvataggio speleologa: il prefetto Luca Rotondi fa il punto della situazione. Intervista di Katiuscia Manenti

I soccorsi lungo la giornata di martedì

Le operazioni sono proseguite tutta la notte nell’Abisso Bueno Fonteno, senza sosta, e anche nella mattinata di martedì 17 i soccorritori avanzano metro dopo metro. Le comunicazioni tra l’esterno e l’interno della grotta sono garantite da un cavo telefonico che i soccorritori hanno posizionato lungo tutto il percorso delle operazioni di soccorso.

Le interviste ai soccorritori di Fonteno: per ore all’interno della grotta. Video di Yuri Colleoni

«Le 2 ore e 30 minuti sono le tempistiche di uscita in condizioni normali. Le effettive tempistiche di uscita, in queste condizioni, sono di circa 36/48 ore»

Come procedono i soccorsi nella giornata di martedì

I soccorritori con la barella hanno terminato il percorso nel ramo secondario della grotta - non esplorato - per ora ritrovarsi nella parte conosciuta della grotta. Da qui occorrono circa 2 ore per giungere al ramo principale, e altri 30 minuti per giungere all’uscita. Le tempistiche di movimento sono scandite da un’ora e mezza di trasporto e un’ora di pausa per fornire assistenza sanitaria all’infortunata. La stima delle tempistiche di uscita dalla grotta sono di circa 36/48 ore. Le comunicazioni tra l’esterno e l’interno della grotta sono garantite da un cavo telefonico che i soccorritori hanno posizionato lungo tutto il percorso delle operazioni di soccorso. «Le 2 ore e 30 minuti sono le tempistiche di uscita in condizioni normali. Le effettive tempistiche di uscita, in queste condizioni, sono di circa 36/48 ore» spiegano i soccorritori.

«È finita la parte più difficile con gli ambienti più stretti, è stato ultimato quindi il lavoro dei disostruttori»

La situazione alle 12.30

Poco prime delle 12.30 è uscita dalla grotta una squadra che ha lavorato tutta la notte tra lunedì 16 e martedì 17 dicembre: nella notte è stata fatta una pausa nella movimentazione della barella per far riposare la speleologa che non dormiva da sabato. Due km sono stati percorsi e per tutta la mattina i lavori sono ripresi con alcune pause per i check sanitari e medici. «È finita la parte più difficile con gli ambienti più stretti, è stato ultimato quindi il lavoro dei disostruttori. Ottavia parla, collabora e racconta delle sue esplorazioni nell’abisso Bueno Fonteno» raccontano i soccorritori».

L’incidente

Piana è rimasta bloccata sabato 14 dicembre dopo un’improvvisa caduta all’interno di una delle gallerie del complesso carsico Bueno Fonteno-Nueva Vida, che corre nel sottosuolo tra le terre alte del Sebino e la Valle Cavallina.

Le operazioni

Fin da quando è scattata la chiamata ai soccorsi sabato sera, i tecnici del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico stanno lavorando senza sosta, 24 ore su 24, per portare in salvo la speleologa, che già avevano soccorso tra il 2 e il 4 luglio 2023, sempre all’interno di un tratto di Abisso Bueno Fonteno.

Sono terminate le operazioni di disostruzione di quel tratto di «canyon» così stretto e impervio da impedire il passaggio della barella. Le micro cariche esplosive autorizzate dalla Questura di Bergamo sono state utilizzate in piccolissima parte: le squadre specializzate hanno lavorato per lo più a suon di martelli e demolitori per approntare il percorso, in modo da spostare la barella su cui è stata ricoverata Ottavia Piana.

«Usiamo una barella speciale che permette di essere agganciata e sollevata, o spostata in orizzontale su teleferiche – spiega il piemontese Luca Longo, uscito da poco dalle grotte alla fine del suo turno –. Piano piano viene tirata fuori, dato che le manovre si fermano per consentire i check medici. In quel frangente viene utilizzata una particolare tenda attaccata al soffitto della grotta che permette di creare un ambiente più caldo e confortevole». È un lavoro meticoloso, ma anche rischioso, dato che la roccia all’interno del sistema carsico di grotte e gallerie è friabile. Al pari quello dei medici e degli infermieri, che monitorano costantemente le condizioni di salute di Ottavia. «Lei è stabile, cosciente e collaborativa – sottolinea Corrado Camerini, medico bresciano e delegato del Cnsas lombardo.

L’ingresso della sesta squadra è previsto per martedì sera, quello della settima nella giornata di mercoledì

Le squadre impegnate nei soccorsi

Fino a questo momento sono stati impegnati 126 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico che hanno formato 5 squadre di soccorso: alcune dedicate al trasporto della barella, altre ad anticiparne il passaggio provvedendo a disostruire dei tratti che successivamente potrebbero risultare problematici - anche con l’utilizzo di piccole cariche esplosive. L’ingresso della sesta squadra è previsto per martedì sera, quello della settima nella giornata di mercoledì. I tecnici sono provenienti da Lombardia, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Toscana, Umbria e Veneto. È previsto l’arrivo di ulteriore personale dalla Sardegna.

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