Si è spento a 85 anni don Battista Cadei, seguì i movimenti religiosi alternativi

Vigolo Per 23 anni è stato incaricato diocesano per quella che considerava una sfida per le parrocchie. La salma è composta a Vigolo nella chiesetta di San Rocco, i funerali con il Vescovo domenica 10 luglio alle 16 in chiesa parrocchiale.

Per 23 anni è stato incaricato diocesano per la pastorale dei movimenti religiosi alternativi. È stato anche docente e addetto alla Radio vaticana. Si è spento giovedì 7 luglio alla Fondazione Piccinelli di Scanzorosciate, don Battista Cadei. Aveva 85 anni. Era nato il 24 giugno 1937 a Vigolo. Laureato in Lettere, dopo l’ordinazione sacerdotale (8 giugno 1963) era stato docente nel Seminario di Clusone (1963-71) e preside (1970-74), quindi docente nel Seminario diocesano (1971-80, 1988-2000, 2006-09), addetto alla Radio vaticana (1980-88), collaboratore pastorale di Madone (1990-2012), membro del Consiglio pastorale diocesano (1992-97, 2003-11) e incaricato diocesano per la pastorale dei movimenti religiosi alternativi (1989-2012).

Rifiutava il termine «setta» per definirli - come raccontava in una intervista al nostro quotidiano -. «“Secta”, dal latino “sequor”, significa seguire un maestro o una scuola. Ma a livello mediatico ha assunto una connotazione negativa e di condizionamento mentale, con il rischio di incorrere in querele per diffamazione. Ecco perché preferisco dire movimenti religiosi o spirituali alternativi. Anche in terra bergamasca c’è un’esplosione di nuove o pseudo religioni. Ne ho contate più di cento. È come un supermarket dove uno sceglie ciò che preferisce in un dato momento. È inoltre impressionante il numero di persone, anche di ceto culturale e sociale elevati, che spendono capitali per affidarsi ad astrologi, sensitivi e spiritisti».

Questa realtà era una nuova sfida per le parrocchie. «È importante proporre incontri e dibattiti in oratori, scuole, biblioteche, centri culturali. Da anni abbiamo un gruppetto di laici preparati su questa tematica: sono insegnanti di religione cattolica, catechisti, ex adepti di religioni alternative, cristiani motivati. La loro azione è indispensabile, perché raggiungere certe persone è possibile più a loro che ai sacerdoti». Era stato anche membro della Giunta pastorale lombarda sulle nuove religiosità (1994-2012).

Aveva viaggiato nei Paesi satelliti dell’Unione sovietica, portando con sé Bibbie da donare ai cattolici e dal 2014 era andato a risiedere alla Casa del giovane a Bergamo. Da un anno, per motivi di salute, era ospite alla Piccinelli. «Era rimasto legato al paese nativo — racconta monsignor Giovanni Battista Bettoni, amministratore parrocchiale di Vigolo — e aveva scritto anche una poesia dialettale per raccontarne la storia. Nonostante la fragilità fisica, è sempre stato un uomo coraggioso e di profondità d’animo». La salma è composta a Vigolo nella chiesetta di San Rocco. I funerali, presieduti dal Vescovo Francesco Beschi, domenica alle 16 in chiesa parrocchiale.

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