Cronaca / Val Calepio e Sebino
Venerdì 18 Novembre 2022
Sarnico-Paratico, ultimati i lavori allo storico ponte
La riapertura. Sono terminati definitivamente nelle prime ore di questa mattinata - 18 novembre - gli interventi di messa in sicurezza del ponte attraverso l’installazione di sei giunti di dilatazione trasversali alla carreggiata della storica struttura.
Lavori da parte di Anas al capolinea, torna l’apertura H24 sullo strategico ponte sul lago, fra Sarnico e Paratico che collega le province di Bergamo e Brescia nel basso lago. Sono terminati definitivamente nelle prime ore di questa mattinata - 18 novembre - gli interventi di messa in sicurezza del ponte attraverso l’installazione di sei giunti di dilatazione trasversali alla carreggiata della storica struttura, costruita in legno 206 anni fa, riqualificata in ferro nel 1888 e definitivamente riprogettata nel 1982. Un intervento, quello di manutenzione straordinaria, che ha richiesto la chiusura completa della Strada statale 469 “Sebina occidentale” proprio sui poco più di 100 metri di ponte di collega le due province, dalle 22 alle 6 di giovedì 10 novembre e di ieri.
Immancabili i disagi agli automobilisti, già costretti a code e rallentamenti su di un’area congestionata da sempre e anemica di collegamenti efficienti a servizio dell’area lago. Durante la chiusura, il traffico è stato deviato attraverso Capriolo e la Valcalepio, dalla SP.91. La strada statale 469 “Sebina occidentale”, sino al 2021 strada provinciale, è un importante arteria che collega Urago d’Oglio (BS) a Lovere, costeggiando il lago d’Iseo, sulla panoramica sponda bergamasca. Riqualificata sino a Capriolo, la 469 da Paratico a Sarnico spesso è percorribile a velocità da “lumaca”. Da oltre 30 anni riemerge periodicamente il progetto di realizzazione di una variante alla 469, panacea in grado di collegare Capriolo a Sarnico in zona diga, by-passando proprio il ponte e il centro cittadino di Sarnico, costo indicativo oltre 60 milioni di euro. Ma per ora, pare poco più di un ambito miraggio per un territorio sempre più in coda.
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