Restano in gravi condizioni la mamma e il figlioletto travolti sulla provinciale 91

Castelli Calepio Entrambi sono ancora in prognosi riservata, ricoverati al «Papa Giovanni». «Strada pericolosa, va riacceso il semaforo». Il sindaco: no, la gente deve rispettare i limiti.

Sono ancora ricoverati in prognosi riservata madre e figlio di 4 anni investiti martedì da un furgone lungo la provinciale 91 a Calepio. Entrambi ricoverati all’ospedale «Papa Giovanni», i medici sono riusciti a stabilizzarli, ma non si sbilanciano ancora sull’entità delle conseguenze. Il piccolo sarebbe in condizioni migliori della madre, che avrebbe subito un forte trauma cerebrale, tuttavia le preoccupazioni maggiori sono relative alle gravi ferite agli arti.

L’incidente sull’arteria che da Castelli Calepio porta a Sarnico è stato terribile ed è ancora in In fase di valutazione è la dinamica dell’investimento da parte di un furgone Iveco Daily (ora sotto sequestro) guidato da un ambulante. L’uomo, che risiede in Val Cavallina, è stato ascoltato dalla polizia locale di Castelli Calepio, ma non sono ancora chiare le cause dell’incidente. Secondo le testimonianze, madre e figlio stavano attraversando sulle strisce pedonali, dove sono stati travolti e trascinati per una quindicina di metri. I test per alcool e droghe sono risultati negativi sull’ambulante e quindi paiono probabili le ipotesi della disattenzione alla guida o della ridotta visibilità. Proprio per approfondire la questione gli agenti della Locale hanno svolto un sopralluogo anche ieri, in cui hanno anche cercato eventuali filmati di telecamere di sicurezza private, poiché è assente la videosorveglianza pubblica.

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Resta ovviamente aperta la questione riguardante la pericolosità di quel tratto. Le strisce pedonali su cui stavano attraversando madre e figlio sono sovrastate da un semaforo che però è spento da anni. Un lettore di Calepio scrive che «ciò che è accaduto non è purtroppo il risultato di una disgrazia, ma un’estrema conseguenza dell’insostenibile situazione che viviamo qui ogni giorno – spiega il residente della via –. Grazie alle scelte irresponsabili dell’Amministrazione i nostri figli sono costretti a giocare alla roulette russa per attraversare la strada e raggiungere la fermata dell’autobus dall’altra parte. In quel tratto viene sistematicamente violato il limite di velocità, con veicoli che sfrecciano a velocità assurde. Oltre alla mancanza di senso civico siamo di fronte a spericolatezza, irresponsabilità grave e, temo, pura ignoranza. Perché non riattivare il semaforo?».

Il sindaco: «Al più presto chiederò alla Provincia di rifare più visibili le strisce e di aumentarne l’illuminazione. Il semaforo a chiamata pedonale, però, non lo riaccenderemo. Quando era attivo causava code lunghissime in entrambe le direzioni, su una strada che già di per sé è congestionata»

Il sindaco Giovanni Benini conosce bene il problema e mostra di avere le idee chiare: «In otto anni che sono sindaco, in quel punto non era mai successo nulla di grave. Mi dispiace moltissimo per l’accaduto e spero in notizie positive sulle sorti della mamma e del suo bimbo. La gente, però, deve rispettare il limite di velocità, che nel tratto sotto accusa è 50 orari, e anche fermarsi in prossimità delle strisce pedonali. Al più presto chiederò alla Provincia di rifare più visibili le strisce e di aumentarne l’illuminazione. Il semaforo a chiamata pedonale, però, non lo riaccenderemo. Quando era attivo causava code lunghissime in entrambe le direzioni, su una strada che già di per sé è congestionata. L’unica cosa che valuteremo con la Giunta è sostituirlo con un sistema semaforico che scatta solo se rileva una velocità elevata. Parallelamente, continuo ad essere attivo per chiedere a gran voce la variante alla 91, ma un sindaco non è un podestà: la questione è ancora lunga e complessa».

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