Raccolta dei rifiuti, tariffe giù dell’1,12% in oltre cento Comuni

LA DIFFERENZIATA. La riduzione applicata dalla «Servizi comunali Spa» di Sarnico. Sul bilancio della società equivale a 300mila euro. L’ad: «Tra il 2018 e il 2024 abbiamo applicato tre punti percentuali in meno rispetto a chi segue gli indici Istat».

Si abbassano dell’1,12% le tariffe 2025 della sarnicense «Servizi comunali Spa» per il servizio di raccolta rifiuti e spazzamento delle strade nei 112 Comuni soci, tra i quali un centinaio bergamaschi. Si tratta in totale di circa 300mila euro che quest’anno non entreranno nelle casse della partecipata, a beneficio delle comunità.

«Si tratta di un segnale»

«Una inezia», per usare le parole dell’amministratore delegato Enrico de Tavonatti: «Se questa somma viene riparametrata su ogni cittadino che paga la tassa per la differenziata, la diminuzione della tariffa corrisponde a poco meno di un euro pro capite. Ma si tratta di un segnale».

Per le tariffe un indice «tutto suo»

Con l’inflazione a far crescere i prezzi di beni e servizi, il segno meno di fronte a quel dato percentuale deriva da una scelta di gestione della società sebina che, quando a inizio anno si trova alle prese con gli adeguamenti tariffari, non fa riferimento all’indice nazionale Istat dei prezzi al consumo (Foi), ma si basa su un «paniere» interno. «Alla sua composizione concorrono i prezzi delle assicurazioni e dei ricambi dei mezzi impiegati per il servizio – spiega de Tavonatti –, il prezzo del gasolio e l’andamento delle retribuzioni dei dipendenti».

Il paragone con gli anni precedenti

Se quindi quest’anno le tariffe di raccolta e spazzamento potranno godere di un lieve ribasso, è significativo anche il dato che emerge dal paragone tra gli adeguamenti annuali applicati dalla «Servizi comunali Spa» rispetto agli adeguamenti Istat. Tra il 2018 e il 2021 i due valori percentuali erano più o meno in linea, spesso a vantaggio del Foi, inferiore rispetto al «paniere» cui fa riferimento la sarnicense. Ma negli ultimi sette anni sono le annualità 2022 e 2023 a far la differenza: nel primo caso l’indice Foi, rilevato al 31 dicembre rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, era al 3,8%, a fronte del 2,24% su cui si è basata la Servizi comunali per ricalibrare le sue tariffe.

«Anche le nostre tariffe crescono, ma crescono meno delle altre e in maniera più costante»

Nel 2023, invece, a fronte di un indice Foi dell’11,3%, la partecipata sebina ha applicato un indice del 5,98%. «In pratica anche le nostre tariffe crescono, perché l’inflazione fa crescere le spese – prosegue l’ad –, ma crescono meno delle altre e in maniera più costante, senza picchi come quelli degli anni in cui è scoppiata la guerra russo-ucraina. Dal 2018 al 2024 gli adeguamenti che seguono l’indice Istat (Foi) hanno portato a incrementi del 19,268%, mentre le nostre tariffe, in totale, sono aumentate del 15,667%. Con una differenza, a vantaggio dei nostri soci, di oltre tre punti percentuali».

L’equivalente, sul bilancio, di 300mila euro in meno

La riduzione dell’1,12% è già corrente ed è stata applicata dall’1 gennaio. «I 300mila euro in meno non influiranno sugli equilibri di bilancio – conclude de Tavonatti –, che ci permette di autofinanziarci». Dai ricavi dei conferimenti di carta, plastica, vetro e metalli la società introita circa 5 milioni di euro all’anno, che vengono ripartiti sui Comuni soci in base al peso delle frazioni differenziate. E quest’anno, oltre a questa entrata, i Comuni si troveranno anche un piccolo sconto sulle tariffe.

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