«Provai a soccorrere Alfredino, farò un documentario sull’Abisso e su Ottavia»

L’INTERVISTA. Tullio Bernabei, dopo venticinque anni nel Cnsas, ha continuato a coltivare la passione per la speleologia documentando esplorazioni in tutto il mondo. Martedì 17 dicembre è arrivato a Fonteno per produrre un docufilm sull’Abisso Bueno Fonteno e le operazioni per soccorrere la speleologa rimasta ferita nelle grotte del complesso carsico sebino per 81 ore.

Da cinquant’anni entra ed esce dalle grotte di tutto il mondo e ha guidato oltre settanta spedizioni di ricerca ed esplorazione. Appassionato di speleologia, nel Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico per 25 anni, il documentarista Tullio Bernabei è arrivato sul lago d’Iseo per raccontare in un docufilm le operazioni di soccorso nell’Abisso Bueno Fonteno.

Bernabei partecipò alle operazioni di salvataggio di Alfredino

Alle spalle l’esperienza maturata fin da quando di anni ne aveva solamente una ventina ed era capo delegazione del Soccorso alpino e speleologico del Lazio, segnata in maniera indelebile da quella missione a Vermicino nel giugno 1981, per tentare di salvare il piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano.

Tullio Bernabei, il docufilm su Bueno Fonteno. Video di Chiara Balducchi

Tullio Bernabei partecipò alle operazioni durante quei drammatici giorni, per poi decidere di dedicare la vita al soccorso e alle esplorazioni del mondo sotterraneo, ma anche alla ricerca scientifica, in collaborazione con alcune Università, che stanno sviluppando un piccolo robot («forse lo chiameremo Alfredino», dice) per scaldare e tenere idratati i bambini che, in futuro, dovessero trovarsi in una situazione simile in attesa dei soccorsi.

A Fonteno: «Voglio dare il mio contributo»

Quando ha saputo della missione di soccorso attivata a Fonteno, che ha coinvolto più di 150 tecnici del Cnsas, impegnati tra sabato 14 dicembre e mercoledì 18 dicembre, Tullio Bernabei ha deciso di raggiungere il lago d’Iseo e le grotte in cui si era calato qualche anno prima.

«Sono partito dalla provincia di Rieti per venire qui e dare il mio contributo alla documentazione di questa operazione di soccorso complessa, oltre che per fare chiarezza rispetto ad alcuni luoghi comuni – spiega –. Voglio raccontare le motivazioni che spingono queste persone a fare esplorazioni di questo tipo, la loro competenza e la loro passione, oltre che la loro utilità».

Insieme all’operatore Alessandro Beltrame, si stava preparando per entrare nelle grotte di Fonteno e documentare in modo puntuale il lavoro dei tecnici impegnati h24 da sabato sera, quando il recupero ha cominciato ad accelerare sulla tabella di marcia fissata inizialmente. «Meglio per Ottavia, chiaramente, che è riuscita a uscire prima dalla grotta – spiega -. Non sono riuscito a entrare durante le ultime fasi delle operazioni, ma avrò a disposizione le riprese effettuate dai tecnici del Cnsas ed ero all’imbocco della grotta quando Ottavia è stata portata fuori e poi verricellata».

Tullio Bernabei, girerò un docufilm su Bueno Fonteno. Video di Chiara Balducchi

Un documentario sull’Abisso e le operazioni di estraazione di Ottavia

L’obiettivo resta creare un documentario che racconti i soccorsi, l’Abisso Bueno Fonteno, il contesto in cui si sono svolte le ricerche e le operazioni di questi giorni, «ma anche la storia di Ottavia Piana, se me lo permetterà e vorrà incontrarmi una volta che si sarà rimessa», dice.

Dopo aver dedicato anni al Cnsas, Bernabei ha deciso di continuare a coltivare la sua passione per la speleologia, raccontando la comunità che ruota attorno a questo mondo, per certi versi ancora sconosciuto. «È la passione di una vita – sottolinea –. Ho fatto esplorazioni in tutto il mondo dal punto di vista speleologico, archeologico e microbiologico. Quello delle grotte è un mondo oscuro, ma non in senso negativo: è un mondo semplicemente buio, dove solamente noi possiamo entrare. Non c’è strumento tecnologico che veda là sotto: noi abbiamo il privilegio di potervi entrare e il desiderio di raccontarlo, testimoni di quello che avviene sottoterra».

© RIPRODUZIONE RISERVATA