Predore, Rsa chiusa da oltre 5 mesi
Slitta la riapertura: manca il personale

Chiusa dal 17 marzo, a settembre avrebbe dovuto ripartire. Ma i numeri di medici e infermieri non lo consentono. Il direttore: «Fatichiamo a trovarli»-

Slitta la riapertura della casa di riposo «Villa Serena» di Predore: mancano infatti due medici su tre e due infermieri su quattro, quindi la prevista apertura per settembre è destinata ad andare oltre, a meno che in questi giorni la direzione della cooperativa Universiis di Udine, che l’ha in gestione dal 2005 dalla parrocchia, riesca a reperire le figure mancanti nell’organico. Sono 20 gli addetti per 25 ospiti, oltre ai sette tra medici e infermieri, 10 operatori socio-sanitari (Oss), un addetto alla lavanderia, un altro alla cucina e un manutentore. La carenza di medici e infermieri è un problema che investe anche altre rsa, dopo che la pandemia ha fatto tante vittime anche tra il personale medico-sanitario. Nello specifico tuttavia, i due dottori in servizio alla Rsa nel periodo Covid hanno vinto il concorso per i medici di base, incompatibile con altri incarichi. Nel periodo di grande emergenza sanitaria la compianta caposala Lidia Liotta, 56 anni, in servizio fino all’ultimo, morì per aver contratto il coronavirus e un’altra si dimise. «Fatichiamo a trovare queste figure professionali - spiega il direttore Tiberio Foiadelli - .Abbiamo avuto tanti contatti ma per ora senza un nulla di fatto. Speriamo si faccia avanti qualcuno».

La Rsa è chiusa da oltre cinque mesi, per l’esattezza dal 17 marzo. I 17 ospiti erano stati trasferiti e attualmente si trovano in quattro strutture della provincia: alcuni a Seriate e Dalmine, gestite dalla stessa Universiis, e altri a Cividate al Piano e Gorlago, a quest’ultime la cooperativa fornisce il personale.

«Sono 12 gli ospiti che hanno confermato il rientro a Predore. Gli altri 13 li attingeremo dalla lista d’attesa, dove abbiamo parecchie richieste. Non appena avremo completato l’organico, inizieremo i test sierologici» confida Foiadelli che invita chi fosse interessato ad inviare il curriculum a [email protected].

Per quanto riguarda le rette «nessun aumento in vista», rassicura il dirigente. Restano infatti confermati i costi giornalieri di 60,58 euro per la camera doppia e 66,35 per la singola. Approfittando della chiusura, i locali sono stati sanificati e tinteggiati rendendo ancor più piacevoli gli ambienti.

Con la riapertura, la Rsa riprenderà i trattamenti non farmacologici in una stanza multisensoriale per i pazienti affetti da demenza. Sottolinea Fioadelli: «L’idea e la realizzazione di questo tipo particolare di cure le dobbiamo alla sensibilità, attenzione ed impegno della caposala Lidia Liotta».

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