Cronaca / Val Calepio e Sebino
Venerdì 03 Maggio 2024
Patenti «facili», 60 indagati: c’è anche un bergamasco
L’OPERAZIONE. Autoscuola bresciana faceva pagare fino a 5mila euro. Indagato un 31enne di Villongo.
Un’autoscuola della Bassa Bresciana era il punto di riferimento in tutt’Italia per ottenere patenti e carte di qualificazione del conducente, per mezzi pesanti e autobus senza seguire i corsi teorici e poi indossando microcamera e auricolare all’esame di teoria in motorizzazione. Ci si iscrivevano aspiranti autisti da tutta Italia. Tra loro anche un 31enne di Villongo che nel 2021 ha ottenuto il documento in maniera illecita.
Sessanta indagati
L’uomo è uno dei 60 indagati su cui si faranno ulteriori accertamenti e il numero delle persone coinvolte è destinato a crescere rapidamente se si considera che, secondo Procura e forze di polizia «sono stati messi sulla strada oltre duemila autisti con titoli truccati, che non hanno le competenze per guidare i mezzi». Indagini durate più di un anno della Polizia stradale, della Polizia provinciale e della Guardia di finanza di Brescia hanno permesso alla Procura di Brescia di chiedere e ottenere misure cautelari per azzerare una organizzazione criminale che, dietro il pagamento di somme dai 2 ai 5 mila euro, permetteva di ottenere qualsiasi tipo di patente senza averne le competenze. Con l’operazione è stata applicata la custodia cautelare in carcere a un 47enne cremonese, titolare di quattro autoscuole in provincia di Brescia tra cui quella di Verolanuova da cui è partita l’inchiesta. Il 49enne napoletano che fungeva da suggeritore e il 79enne di Orzinuovi che faceva da mediatore sono invece agli arresti domiciliari, mentre un’impiegata del 49enne ha l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.
«Mancano controlli efficaci nelle motorizzazioni»
Un’operazione resa necessaria, secondo la Procura, dalla mancanza di efficaci controlli in Motorizzazione. «Questo è un sistema vecchio e ben conosciuto da tutti. Purtroppo l’attività repressiva da parte della Polizia giudiziaria è stata necessaria perché non viene fatto abbastanza dalle motorizzazioni sul fronte della prevenzione. Esistono gli strumenti elettronici per bloccare questi sistemi, ma non vengono utilizzati», ha detto il procuratore capo di Brescia Francesco Prete.
Le forze di polizia erano già intervenute nei confronti dell’autoscuola della Bassa Bresciana. La scorsa estate il 49enne era stato già arrestato e gli era stato sequestrato anche un milione di euro in contanti. «Gli odierni indagati hanno continuato a operare nello stesso modo, tanto che con le perquisizioni di oggi abbiamo trovato e sequestrato un altro milione in contanti». Gli indagati devono rispondere a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, al falso in atto pubblico e al sostenimento di esami tramite persone terze.
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