Omicidio di Costa Volpino: «Cercavo hashish per calmarmi, avevo assunto droghe»

IN TRIBUNALE. Jashandeep Badhan, 19 anni, reo confesso dell’omicidio di Sara Centelleghe, si è fatto interrogare dal pm.

Costa Volpino

«Ero strafatto, quella sera avevo assunto cocaina, eroina e cortisone e cercavo hashish per calmarmi». A una settimana dalla chiusura delle indagini sul’omicidio della diciottenne Sara Centelleghe, Jashandeep Badhan, elettricista indiano di 19 anni di Costa Volpino reo confesso, ha deciso di farsi interrogare dal pm Gianpiero Golluccio. Detenuto a Pavia, assistito dall’avvocato Roberto Grittini, ha sostanzialmente «confermato quanto già detto nell’interrogatorio davanti al gip». Sui problemi psicologici e un’eventuale richiesta di perizia psichiatrica, il difensore spiega che «valuteremo anche questo aspetto».

Jashandeep Badhan rischia l’ergastolo: gli viene contestato l’omicidio volontario aggravato da minorata difesa, crudeltà e nesso teleologico oltre alla rapina del cellulare della ragazza.

Quando si era messo a frugare in casa in cerca della droga, Sara era stata svegliata dai rumori: vedendolo si era messa a urlare spaventata e il giovane l’aveva tramortita con dei pugni e poi le aveva sferrato almeno 67 fendenti con una forbice, infine l’aveva strozzata

Il giorno del delitto

La sera del 25 ottobre scorso Sara era nella sua casa di via Nazionale insieme a un’amica di 17 anni, che l’elettricista avrebbe indotto a uscire dall’appartamento per poi salire a cercare droga. Le aveva dato appuntamento via messaggio, lei gli avrebbe dovuto dare marijuana in cambio di cocaina. La ragazza era scesa con l’ascensore dopo aver lasciato momentaneamente sola Sara, che s’era addormentata in camera da letto, ma all’incontro sotto la palazzina Badhan non si era presentato ed era salito direttamente nell’appartamento della 18enne, passando dai box interrati. Quando si era messo a frugare in casa in cerca della droga, Sara era stata svegliata dai rumori: vedendolo si era messa a urlare spaventata e il giovane l’aveva tramortita con dei pugni e poi le aveva sferrato almeno 67 fendenti con una forbice, infine l’aveva strozzata. Non aveva nemmeno trovato i 30 grammi di marijuana che i carabinieri avevano poi sequestrato dietro la porta d’ingresso, così aveva preso il telefonino di Sara. Badhan nell’interrogatorio con il gip Alessia Solombrino aveva dichiarato di fare uso costante di cannabinoidi e cocaina, tanto che «se non fumo, rimango molto agitato ed esplodo». Dopo l’arresto era stato in osservazione 30 giorni in Psichiatria.

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