Cronaca / Val Calepio e Sebino
Martedì 12 Novembre 2024
Nicolò, il tumore e la speranza che unisce il popolo del web
LA STORIA. Un mese fa la scoperta della neoplasia, l’affetto di tutto il paese e una gara di solidarietà online per sostenere le spese di viaggio e alloggio a Roma, dove il bambino di quattro anni sarà sottoposto a terapia con cellule Car-T al «Bambin Gesù».
Quel cucchiaino che non trova la bocca, i passi storti lungo le scale. Poi il buio, «lo smarrimento e la disperazione di una diagnosi pesante, senza speranze. Ma per fortuna una speranza l’abbiamo poi trovata e ora siamo a Roma». Sara Vavassori parla al telefono dalla capitale, con la voce del piccolo Nicolò di sottofondo. Lui le chiede di casa, chiede dei fratelli e la sua mamma lo tranquillizza, dice che «è tanto bravo, irrequieto ma bravo: spesso sono i bambini malati a dare la forza agli adulti».
E di forza ne serve tanta, quando un dottore ti dice che a tuo figlio di appena quattro anni ne potrebbe rimanere al massimo uno. A Sara e al marito Luca Tonni, operaia e muratore di Villongo, è stato detto un mese fa. «Era un lunedì – continua Sara –: ci chiamarono dalla scuola materna perché lui non stava bene, non riusciva a mangiare, camminava male. Inoltre notavamo un’aggressività sospetta. Siamo allora andati in ospedale, ai Civili di Brescia dove la tac e la risonanza magnetica hanno rilevato una massa tumorale al cervelletto», per la precisione uno glioma diffuso della linea mediana.
La speranza grazie al professor Locatelli
Serviva però una biopsia «ritenuta infattibile a Brescia, però dopo lo smarrimento più totale – continua mamma Sara – abbiamo trovato il contatto con il professor Franco Locatelli». Una luce, l’inizio di una nuova speranza che si chiama terapia con cellule Car-T, la cura innovativa sperimentale che ha dimostrato grande efficacia contro la leucemia linfoide acuta «e un certo tipo di tumore solido del bambino» spiega Locatelli, il bergamasco di Costa Volpino direttore del Dipartimento di Onco-ematologia e Terapia cellulare e genica all’ospedale «Bambino Gesù» di Roma oltre che, dal 2019, presidente del Consiglio superiore di Sanità.
«L’unico ospedale in Europa»
Da Villongo, dove la notizia della malattia di Nicolò ha creato grande apprensione «e tante persone ci sono vicine e le ringraziamo – precisa Sara –, dalla maestra Martina che è venuta a trovarci al parroco che mi chiama un giorno sì e uno no per sapere come sta Nicolò», i Tonni il mercoledì di due settimane fa sono partiti per Roma per i primi accertamenti al Bambin Gesù «che è l’unico ospedale in Europa ad aver reso disponibile la terapia con cellule Car-T, completamente gratuita e dove è stato aperto un clinical trial su una varia tipologia di tumori cerebrali pediatrici», spiega il professor Locatelli. A questo scopo a Nicolò sono già state prelevate le cellule staminali che saranno poi modificate geneticamente per essere indirizzate sul bersaglio tumorale.
La raccolta fondi per Nicolò
E mentre il bimbo e i suoi genitori si preparano a iniziare anche un ciclo di radioterapia al Policlinico Gemelli («pensiamo già martedì prossimo, per 40 giorni»), sostenuti dall’affetto e dal sostegno anche logistico dei figli Cristian e Davide con il compagno Michele, presto a Roma potranno dare «un’aria di casa a Nicolò: per ora siamo in una camera d’albergo, ma grazie alla generosità delle tante persone che hanno fatto una donazione online (su gofundme.com, ndr) prenderemo presto in affitto un appartamento». Una vera gara di solidarietà, potente: l’obiettivo era raccogliere 12mila euro per le spese di trasporto e alloggio, ne sono stati donati oltre 60mila.
Di dono in dono, la promessa anche «della preghiera: tutta la nostra comunità è in pensiero – commenta il moderatore dell’Unità pastorale di Villongo don Alessandro Beghini –: invito tutti a pregare, presto organizzeremo anche un momento di raccoglimento per Nicolò», piccolo grande guerriero.
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