Nel Sebino una grotta, si indaga per capire se porta all’Abisso di Fonteno

TAVERNOLA. La scoperta di speleologi e sommozzatori. L’ipotesi è che vi fuoriesca l’acqua del sistema carsico. Tra foce del Rino e cementificio in azione anche il robot.

Il «Buco nell’acqua» questa volta non ha lasciato a bocca asciutta: gli esploratori di Progetto Sebino, l’associazione nata per le ricerche speleologiche all’interno dell’Abisso Bueno Fonteno, hanno trovato nel lago a Tavernola una grotta che, dalle primissime valutazioni, potrebbe essere il punto d’uscita di una sorgente forse collegata al sistema carsico del Sebino. Nei giorni scorsi, con il supporto dei sommozzatori del gruppo bergamasco North Central Divers e di Angelo Modina, videomaker bresciano, hanno perlustrato i fondali e le pareti sommerse del lago d’Iseo lungo i 300 metri di litorale compresi tra la confluenza tra il torrente Rino e il cementificio, lungo la direttrice della cosiddetta «grande piega sinclinale» delle rocce tavernolesi.

Un robot subacqueo

Modina aveva con sé un robot subacqueo a controllo remoto, attrezzato con sonde, telecamere, luci e collegato a un monitor esterno, ma sono stati i sub del North Central Divers a individuare, sul finire della giornata, una grotticella subacquea a una decina di metri di profondità dalla quale, sulla base di evidenze visive, sembra provenire una venuta d’acqua.

«Se questa sia direttamente collegata con l’Abisso Bueno Fonteno è ancora presto per dirlo – spiega Claudio Forcella, presidente di Progetto Sebino –; sarà necessario verificare e approfondire, quindi a breve verranno organizzate nuove immersioni per localizzare in maniera precisa la cavità, raccogliere immagini dedicate, installare alcuni sensori per raccogliere parametri utili ad accertare la natura di sorgente carsica sublacuale del fenomeno».

I primi risultati

La prima fase dell’operazione «Buco nell’acqua» si era svolta nell’aprile scorso in località Gallinarga, ma i risultati erano stati al di sotto delle aspettative a causa delle pessime condizioni di visibilità subacquea e per il forte vento che aveva caratterizzato la giornata. «Questa volta invece zero vento e lago piatto – aggiunge Forcella – , mentre la visibilità non è stata delle migliori. Nonostante questo, un primo risultato lo abbiamo raggiunto».

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