Muore in moto a 22 anni, Sovere piange Matteo Gualeni: giovedì l’ultimo saluto

TRAGEDIA. Vittima di un incidente lunedì sera a Riva di Solto. Il padre: «Gli ho telefonato subito dopo, era cosciente». Il giovane s’è spento poche ore più tardi. Annullata la festa patronale di Sellere. I funerali giovedì 25 maggio alle 16 in parrocchia a Sellere, mercoledì alle 20 veglia funebre.

Aveva parlato al telefono con il papà, quando già lo stavano soccorrendo, e si erano rassicurati a vicenda. Poi, pochi minuti dopo, ha perso conoscenza e non si è più ripreso: Matteo Gualeni, 22 anni di Sovere, è morto nella notte fra lunedì e martedì al «Papa Giovanni» di Bergamo dove era stato ricoverato in seguito a un incidente stradale a Riva di Solto. Troppo gravi le lesioni e i traumi riportati cadendo dalla propria moto: a ucciderlo, potrebbe essere stata un’emorragia provocata dall’urto contro il manubrio.

L’incidente

Lunedì alle 19 circa Matteo Gualeni era uscito di casa, a Sellere, frazione di Sovere; ad aspettarlo in strada c’era un amico con cui condivideva la passione per le motociclette: volevano godersi uno dei rari momenti di bel tempo di queste giornate. Alla mamma Matteo aveva detto che sarebbe rientrato per cena e poi sarebbe ripartito per Clusone, dove stava frequentando un corso di ballo latino americano. Attorno alle 19,20 i due amici, dopo aver percorso la strada rivierasca del lago d’Iseo, si trovavano a Riva di Solto di ritorno verso casa. Stavano quindi percorrendo, in salita, la strada che da Riva porta alla località Gargarino. Nell’affrontare un’ampia doppia curva, prima verso sinistra e poi verso destra, Matteo Gualeni ha perso il controllo della sua Ktm Duke 690 ed è scivolato a terra, strisciando con la carena destra sull’asfalto e finendo la sua corsa contro un marciapiede di via Gargarino, all’ingresso del parcheggio pubblico di questa località.

I soccorsi

La prima a intervenire per soccorrerlo è stata una donna residente poco distante. «Mi ero appena incamminata verso casa – racconta – e ho sentito un forte rumore dietro di me: mi sono girata e ho visto il ragazzo già a terra. Mi sono avvicinata e ho cercato di aiutarlo: si stava sollevando e si è appoggiato a me. Parlava, era cosciente. Dopo pochi istanti, dietro di lui, è arrivato il suo amico». Altre persone che stavano assistendo alla scena hanno dato l’allarme, chiamando il 112. L’Areu ha inviato sul posto un’ambulanza dell’associazione Croce Blu di Lovere, l’automedica partita dall’ospedale dell’Alto Sebino e l’eliambulanza decollata da Bergamo e atterrata a Solto Collina. Avendo fatto tutto da solo e non essendo coinvolti altri veicoli, l’Areu non ha mobilitato né le forze di polizia né i vigili del fuoco: per questo motivo, fino a tarda sera, i volontari del distaccamento di Lovere non hanno saputo che il loro collega Andrea Gualeni stava vivendo un dramma in prima persona. Il papà di Matteo, Andrea Gualeni, è infatti un volontario dei vigili del fuoco di Lovere e ha alle spalle centinaia di interventi in caso di incidente stradale. «Quando mi hanno avvisato per dirmi quel che era successo a Matteo – raccontava ieri il papà – ho chiamato il suo amico, avevo il suo numero: mi ha risposto, e quando mi ha detto che Matteo parlava gli ho chiesto di passarmelo subito. Urlava dal dolore, ma rispondeva alle mie domande, era cosciente, e in qualche modo questo mi ha rassicurato. Ho provato a dirglielo: «Se senti dolore vuol dire che sei cosciente e che alla testa non ha niente».

Trasferito al «Papa Giovanni»

Il tempo di chiudere la telefonata e di uscire dalla Lucchini Rs dove Gualeni lavora, e la situazione a Gargarino, dove nel frattempo era arrivata anche la mamma Simona Romano, è precipitata. Da quel che è stato raccontato ai genitori, i sanitari hanno subito capito che la situazione era più grave di quel che sembrava: oltre alla frattura ad un braccio e a un’abrasione alla gamba, la pressione era molto bassa, segno che era in corso una grave emorragia interna. Caricato sull’autoambulanza, il giovane è stato portato a Solto Collina e intubato per essere trasferito al «Papa Giovanni» dove i medici lo stavano aspettando per operarlo d’urgenza. Quando è arrivato in ospedale, però, le sue condizioni erano ormai critiche: il suo cuore ha cessato di battere nel corso della notte.

Giovedì i funerali

La magistratura ha rilasciato subito il nulla osta perché la salma fosse restituita alla famiglia, ma essendo donatore di organi i medici dell’ospedale hanno chiesto ai familiari di poterlo trattenere ancora qualche ora, il tempo necessario a effettuare il prelievo delle cornee. Nel pomeriggio la salma è stata trasferita a casa. La comunità di Sellere è sotto shock e la parrocchia ha annullato le feste in programma per le celebrazioni del patrono in programma la prossima settimana. I funerali saranno celebrati giovedì 25 maggio alle 16 in parrocchia a Sellere, mercoledì 24 alle 20 veglia funebre.

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