Morto nello schianto allo svincolo di Costa Volpino, revocati i domiciliari all’autista

TRAGICO INCIDENTE. Esami tossicologici negativi, nessun precedente penale per il 71enne arrestato nella tarda serata di martedì 22 aprile contro cui si è schiantato il poliziotto motociclista Federico Troletti. La Procura indaga per omicidio stradale.

Decine, centinaia di messaggi di cordoglio sono comparsi sui social network per salutare il poliziotto nuotatore Federico Troletti, motociclista bresciano morto martedì 22 aprile nello schianto avvenuto all’incrocio di Costa Volpino tra la statale 42 e la strada provinciale di Brescia numero 510.

Conosciuto per il nuoto e le traversate

Troletti, 48 anni, era molto conosciuto anche tra le società sportive bergamasche e gli appassionati di nuoto in acque libere: aveva attraversato a nuoto i maggiori laghi lombardi e organizzava nel Sebino tante manifestazioni che richiamavano atleti da tutta Italia.

L’indagine per omicidio colposo

La sua salma ieri è stata portata a Brescia per essere sottoposta all’autopsia, mentre la Procura di Brescia, che indaga per omicidio colposo, ha deciso di rilasciare il conducente del furgone contro cui si è schiantato. L’uomo, un 71enne che vive in provincia di Cuneo, era stato posto ai domiciliari dalle forze dell’ordine ricorrendo all’arresto facoltativo previsto, ed è una novità inserita nel codice della strada entrato in vigore a fine 2024, nei casi di omicidio stradale per inversione di marcia.

Dopo l’arresto, revocati i domiciliari

Il pubblico ministero Alessio Bernardi, che ha aperto nei suoi confronti un fascicolo con l’accusa di omicidio stradale per la morte del poliziotto nuotatore e di lesioni gravi per le ferite procurate alla familiare che viaggiava in sella con lui, ha revocato i domiciliari tenuto conto che gli esami tossicologici a cui il camionista è stato sottoposto sono risultati negativi, che subito dopo l’incidente si è messo a disposizione degli inquirenti e che non ha precedenti penali. L’uomo lavora per un’impresa milanese che effettua opere stradali e entro cinque giorni comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari per l’udienza di convalida dell’arresto.

Le ricostruzioni: all’origine una manovra azzardata

Il 71enne, di origini turche, martedì pomeriggio insieme a due colleghi con cui aveva lavorato in Valcamonica stava tornando verso Bergamo ma, dalle ricostruzioni finora effettuate, aveva sbagliato strada e quando si è accorto di essere diretto a Brescia ha compiuto una manovra azzardata, un’inversione di marcia per tornare sulla statale 42. Dietro di lui però arrivava la moto di Troletti che non è riuscito a evitare l’impatto ed è stato sbalzato a oltre dieci metri di distanza morendo sul colpo. Le condizioni della sua familiare, portata con l’eliambulanza di Bergamo ai Civili di Brescia, ieri risultavano essere in lento miglioramento.

Le comunità di Cividate Camuno, dove Federico Troletti era cresciuto, e di Malegno, dove viveva con la moglie e due figlie, aspettano il nulla osta per poter rendergli omaggio.

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