Morso da un ragno violino: ricoverato salta la luna di miele

VIGOLO. In necrosi la ferita al polso: «Al momento non mi sono accorto di nulla», poi la corsa in ospedale. Tre giorni al Papa Giovanni, ha rischiato di non sposarsi.

All’altare alla fine è arrivato con il braccio fasciato e «un po’ svarionato». Ma Ivan Colosio, 41 anni, giardiniere di Vigolo, ha davvero rischiato di saltare il matrimonio, perché fino al giorno prima era ricoverato all’ospedale Papa Giovanni dopo essere stato morso al polso da un ragno violino. «Venerdì 12 luglio ho detto al personale del reparto di Medicina d’urgenza: “Io domani mi devo sposare, o mi dimettete voi o firmo per uscire, perché tra l’altro dovrei passare anche dal parrucchiere” – racconta -. Mi hanno dimesso, prescrivendomi però medicazioni ambulatoriale già dal lunedì successivo. E così mi è saltato il viaggio di nozze già programmato a Formentera».

Il morso

Cosa gli sia capitato non lo sa bene nemmeno lui. Il morso del ragno violino, aracnide di modeste dimensioni (dai 7 ai 9 millimetri) e «freddoloso» (se ne sta rintanato in solai e anfratti di abitazioni e si avventura all’esterno solo in estate), non è doloroso. Ma può avere conseguenze letali, come capitato a Franco Aiello, il carabiniere di 52 anni morto all’ospedale Cervello di Palermo il 12 luglio scorso, proprio mentre Ivan lasciava il «Papa Giovanni».

La febbre

«Non mi sono accorto di nulla, è come la puntura di una zanzara e un giardiniere a zanzare e moscerini ci fa il callo – ricostruisce il 41enne di Vigolo –. Probabilmente mi è capitato nel giardino di una villa di Credaro dove stavo lavorando venerdì 5 luglio. Tra il sabato e la domenica successivi sul polso avevo un rigonfiamento grande come pallina da ping pong. Tutto il braccio, fino all’ascella, mi si è ingrossato e avevo febbre a 38°. A quel punto mi sono preoccupato e il lunedì sono andato all’ospedale di Iseo. Qui mi hanno detto che si trattava probabilmente di un ragno violino. Io non sospettavo neanche della sua esistenza, in 25 anni di questo lavoro non mi è mai capitato nulla di simile. Ma non mi sono preoccupato: in fondo - sorride -, mica ero morto».

Al Centro antiveleni

A Iseo lo dimettono prescrivendogli un antibiotico per debellare l’infezione. «Ma il martedì (9 luglio, ndr) avevo una mano grossa il doppio dell’altra – continua –. Siccome il matrimonio era imminente, il mercoledì sono andato al Centro antiveleni dell’ospedale Papa Giovanni. E qui, dopo gli esami tossicologici, mi è stato confermato che si trattava di un ragno violino. I medici hanno deciso di ricoverarmi». «Mi manca ancora una medicazione ambulatoriale, ma sto meglio, ho ripreso anche a lavoricchiare - conferma Ivan dopo che ieri l’abbiamo ricontattato-. Il personale del Papa Giovanni è stato molto gentile e professionale: lo ringrazio molto».

In compenso i suoi amici, per esorcizzare l’episodio, durante il rinfresco hanno recuperato un violino, una maschera da Spiderman e hanno realizzato un ragno-palla al piede in stoffa con tanto di catena obbligando lo sposo a trasformarsi per qualche istante in un rebus vivente

Il viaggio di nozze saltato

Nel frattempo sabato 13 luglio è riuscito a sposarsi con Nadia - da cui ha avuto Diego di

10 anni e Anita di 3 - nel santuario della Madonna di Loreto a Vigolo. Pochi brindisi per lui al banchetto in un ristorante sul lago d’Endine, «perché, dopo tre giorni di ospedale, non è che avessi molta voglia di vino». In compenso i suoi amici, per esorcizzare l’episodio, durante il rinfresco hanno recuperato un violino, una maschera da Spiderman e hanno realizzato un ragno-palla al piede in stoffa con tanto di catena obbligando lo sposo a trasformarsi per qualche istante in un rebus vivente. «E a tavola il coro più gettonato era la canzone degli 883, “Hanno ucciso l’uomo ragno”», dice divertito lui. Ivan, ma alla fine chi c’è andato in viaggio di nozze? «Mio cognato, la sua compagna e i loro figli. Ma a fine mese ci rifacciamo: io, Nadia, Diego e Anita partiamo. Formentera, ovviamente».

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