Morì a 25 anni: il suo defibrillatore salva un 68enne

CASTELLI CALEPIO. I genitori della giovane morta per un arresto cardiaco donarono l’attrezzatura in sua memoria. Mercoledì ha salvato la vita di un uomo di Telgate.

Giorgia Manenti morì a 25 anni per un arresto cardiaco l’8 settembre 2022, all’esterno della ditta di famiglia a Castelli Calepio. «Eravamo corsi nell’azienda vicina per prendere il defibrillatore, ma non avevamo fatto in tempo», racconta la madre Chiara Camozzi. Lei e il marito Omar hanno deciso di ricordare la figlia con iniziative che potessero impedire ad altre persone di fare la stessa fine. E, con parte dei soldi raccolti durante il «Memorial Giorgia» del 2023 (una festa con tornei di calcetto e volley, cucina e tombola) hanno acquistato un defibrillatore. Che è stato installato nei pressi della chiesa parrocchiale di Tagliuno, capoluogo di Castelli Calepio, il 27 maggio scorso.

«Quando io e mio marito abbiamo saputo che il suo cuore è ripartito grazie al defibrillatore acquistato in memoria di Giorgia, per noi è stata una grande emozione. Vuol dire che il ricordo di nostra figlia è servito a qualcosa» racconta Chiara Camozzi

Bene, l’apparecchio mercoledì scorso ha salvato la vita a un 68enne di Telgate, colto da infarto 400 metri più in là, mentre era diretto nel poliambulatorio di via D’Annunzio per una visita dal cardiologo Franco Santoro. «Quel signore non è ancora fuori pericolo e speriamo che si riprenda presto – racconta Chiara –. Tra l’altro, sono accorsa anche io, ma non ho avuto il coraggio di avvicinarmi per non rivivere il dramma di mia figlia. Quando io e mio marito abbiamo saputo che il suo cuore è ripartito grazie al defibrillatore acquistato in memoria di Giorgia, per noi è stata una grande emozione. Vuol dire che il ricordo di nostra figlia è servito a qualcosa».

L’intervento di un medico

Mercoledì, intorno alle 17, il 68enne era appena sceso dall’auto, quando è stato colto da infarto e s’è accasciato sull’asfalto. Un passante s’è avvicinato e ha cercato di capire cos’era successo, accorgendosi che l’uomo era incosciente. Il dottor Santoro è uscito dallo studio e ha cercato di rianimare il 68enne. «Io sono arrivato subito dopo e mi sono ricordato del defibrillatore posizionato pochi mesi fa in memoria di Giorgia, ragazza che io tra l’altro conoscevo – racconta un 31enne del paese –. Sono corso a prenderlo, l’ho dato a quel signore che stava rianimando l’uomo e ho fatto pure una brutta figura chiedendogli se era in grado di usarlo. “Sono un cardiologo”, mi ha risposto».

«Presto un altro defibrillatore»

Il 68enne è stato poi portato in ambulanza all’ospedale di Chiari dove è ricoverato in prognosi riservata. «Adesso abbiamo in animo di acquistare un secondo defibrillatore, anche se speriamo sempre che non serva», rivela Chiara. E un’altra famiglia - quella di Cristian Pasqua, il trentenne morto dopo essere stato colto da un malore nel canale adiacente al fiume Oglio a Cividino, frazione di Castelli Calepio, tre mesi prima della tragedia di Giorgia - sta per installare un defibrillatore in memoria del figlio nella piazza di Cividino.

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