Cronaca / Val Calepio e Sebino
Sabato 28 Dicembre 2024
Monte Saresano, 540 giorni per «fermare» la frana
IL PROGETTO. Si parte da metà gennaio, dopo quattro anni dall’accelerazione che ha tenuto col fiato sospeso il lago: maxi cantiere da 10,6 milioni di euro.
Era il febbraio 2021, tempo di Covid, quando sul lago d’Iseo e in particolare tra Tavernola, Vigolo e Parzanica i sensori di monitoraggio della frana del Monte Saresano, che già aveva messo in allarme il Sebino negli anni Settanta, rilevarono un’accelerazione anomala. Da quel momento la montagna che si affaccia sul lago è diventata una «osservata speciale» ed è cominciato un lungo e complesso iter tecnico-burocratico per capire in che modo si potesse intervenire per evitare il crollo di quei 2,2 milioni di metri cubi di materiale roccioso in movimento fin dai tempi antichissimi di una paleofrana. Ora gli uffici dell’Autorità di bacino hanno ultimato il loro lavoro, tra bandi, documenti, autorizzazioni, commissione di studi aggiuntivi e valutazione di modelli e progetti in collaborazione con alcuni dipartimenti universitari e i tecnici di Regione. E finalmente dalle carte si può passare al cantiere: nella seconda metà di gennaio inizieranno i lavori di mitigazione del rischio frana sul monte Saresano, che si concluderanno non prima della seconda metà del 2026.
Dal 2021 la montagna che si affaccia sul lago è diventata una «osservata speciale» ed è cominciato un lungo e complesso iter tecnico-burocratico per capire in che modo si potesse intervenire per evitare il crollo di 2,2 milioni di metri cubi di materiale roccioso in movimento
Intervento da 10.6 milioni di euro
Si tratta di un maxi intervento da 10,6 milioni di euro, che salgono a 16 se si tiene conto anche della spesa per la progettazione dei lavori e per le prime indagini geologiche e geognostiche, per l’aggiornamento dei Piani di Protezione civile dei 16 Comuni rivieraschi dell’intero Sebino e per le primissime operazioni necessarie a fronteggiare l’emergenza del febbraio 2021.
In campo, tra geologi, progettisti e imprese, aziende che possono vantare esperienze decennali. Come nel caso dell’Ati, l’Associazione temporanea di imprese, costituita tra lo Studio Griffini, Blu Progetti e la Alpina Spa di Milano, specializzata nel redigere progetti per dighe, centrali idroelettriche, gallerie e ponti per treni ad alta velocità e metropolitane. Sono loro che hanno elaborato il progetto per «ancorare» il fronte franoso da circa dieci ettari di superficie al piede stabile della montagna.
Obiettivo: rallentare la frana o fermarla
La frana, tramite un complesso sistema di tiranti, iniezioni di cemento e micropali potrà rallentare fino quasi (questo è l’obiettivo) a fermarsi del tutto. Se infatti tra settembre e ottobre il fronte «viaggiava» a una velocità compresa tra gli 0,17 e gli 0,25 millimetri al giorno, nel febbraio 2021 era arrivato a toccare perfino i 20 millimetri al giorno. «I movimenti di versante non posso essere definitivamente arrestati – si legge nella relazione generale di progetto –, ma rallentati nel tempo in modo significativo, anche per successiva implementazione di interventi di stabilizzazione. La caratteristica della soluzione di tirantatura è quella di poter adattarsi nel tempo a spostamenti anche rilevanti».
Poche settimane, quindi, e si vedranno i primi operai al lavoro: «Da poche settimane è stata formalizzata la firma dell’aggiudicazione definitiva e siamo ora in attesa che comincino i lavori – spiega Alessio Rinaldi, presidente dell’Autorità di bacino –. Prima di Natale è stato firmato il contratto con l’Ati che ha vinto la gara d’appalto per eseguire l’intervento di mitigazione del rischio. Ora l’iter burocratico può dirsi concluso, la documentazione è stata inviata a tutti gli enti competenti e dalla seconda metà di gennaio, terminato il periodo di festività, comincerà l’allestimento delle aree di cantiere».
«La caratteristica della soluzione di tirantatura è quella di poter adattarsi nel tempo a spostamenti anche rilevanti»
Le opere verranno eseguite dall’Associazione temporanea di imprese costituita dalla Tmg Srl di Sondrio e dalla Duci Srl di Vilminore di Scalve, che hanno già portato a termine diversi interventi speciali di consolidamento, ingegneria naturalistica, regimazione idraulica e difesa del suolo da valanghe e frane. A dirigere i lavori saranno i tecnici di Alpina e Studio Griffini, che verificheranno la corretta esecuzione di tutti gli step previsti dal progetto da loro stessi elaborato. Progetto che, per le caratteristiche della frana e del monte Saresano, oltre che per la posizione sul lago che impone maggiori precauzioni a tutela degli utenti della strada e delle maestranze, prevede un cronoprogramma di 540 giorni naturali consecutivi di lavorazioni.
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