Mai troppo tardi: la chimica, gli infusi e un libro a 98 anni

La vita di Luigi Passeri, storico farmacista a Sarnico, è scandita da interessi d’arte e scienza. Ai colleghi l’invito a dare il massimo per il bene del prossimo.

Ci sono persone che hanno segnato la storia, la vita sociale e le tradizioni di un paese. A Sarnico il dottor Luigi Passeri, per 40 anni titolare dell’omonima farmacia, ha saputo vivere con passione come pochi la propria comunità dedicandole, con costanza e dedizione, tempo e lavoro; una trama inscindibile nella storia della cittadina lacustre, come pieghe di un’unica bellezza: scientifica, artistica e umana.

Oggi, a 98 anni, dopo la scomparsa nel 2014 dell’amatissima moglie Carlotta, per anni preside della locale scuola media «Donadoni», si è ritirato nella propria abitazione in riva all’Oglio, l’ex filanda in «piè degli orti» che la genialità dell’architetto Sommaruga trasformò, nel 1907, in uno dei tanti gioielli Liberty di Sarnico. La passione per l’arte, trasmessa dal padre, dipendente delle ferrovie e pittore per diletto, lo portò nel 1954 ad acquistare la villa, conquistato dalla raffinata eleganza decorativa, dalla danza delle forme, dai materiali che si fanno natura, tipici di quest’arte ribellata che è il Liberty. La sua quotidianità è scandita da lettura, studio e traduzione in testi di quanto apprende. Riflessioni da lui elaborate in libertà e in piena capacità cognitiva su tematiche scientifiche, filosofiche, storiche e artistiche: argomenti dei quali, come dice spesso, «non si può parlare a vanvera».

I «misteri» della biochimica

A novant’anni pubblica «Star bene in salute» un libro di 400 pagine che il professor Bruno Berra, ordinario di Fisiologia generale e Chimica biologica dell’Università di Milano, definì come «un testo che, con semplicità e rigore, rivela i “misteri” della Biochimica e delle materie fondamentali ad essa collegate».

E il dottor Giacomo Leopardi, per anni presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani, scrisse nella prefazione: «Luigi Passeri illustra sapientemente l’articolato corpus di competenze e conoscenze che un farmacista deve oggi possedere». Quella del dottor Passeri è una storia che vale la pena raccontare tanto è ricca di significati, di passione e di amore per il proprio territorio e la sua gente.

«Sono profondamente riconoscente alla popolazione di Sarnico - dice con emozione - perché mi ha dato tanto. Mi ha sorretto e aiutato e mi ha voluto bene. Un affetto che ho ricambiato cercando di fare del mio meglio. Ai tempi dell’”asiatica” il mattino alle 6 ero in farmacia con il mio pentolone d’acqua per fare la decozione di Poligala, Ipecacuana, Altea e ricavarne infusi per curare la tosse per chi era senza assistenza sanitaria. Si presentavano col boccettino vuoto e io lo riempivo senza nulla chiedere. Gli sciroppi in vendita purtroppo costavano e questi infusi funzionavano perché erano recenti e attivi».

Dalla chimica alla cattedra

Originario di Iseo, a 14 anni, per necessità famigliari, viene avviato al lavoro come apprendista operaio presso la società meccanica «Sant’Eustacchio» di Brescia. Dopo il servizio militare nel corso della Seconda guerra mondiale, inizia come assistente chimico alla «Caffaro» di Brescia. Completa da privatista gli istituti secondari e si laurea in Farmacia. Inizialmente percorre la strada dell’insegnamento all’Istituto Internazionale Montana di Zugerberg in Svizzera. In questo prestigioso liceo conosce Carlotta. Da allora non si lasceranno più. Lui insegnava chimica e scienze naturali e lei matematica. Fra i loro studenti nomi famosi: Alfonso di Borbone (reale di Spagna), Marzio Ciano (figlio di Galeazzo e di Edda Mussolini), e Paolo Biglioli, cardiochirurgo da fama mondiale. Nel 1954 acquisisce la titolarità della farmacia «Maj» di Sarnico. Negli anni ’70 è stato per molto tempo apprezzato dirigente di categoria quale presidente di Federfarma Bergamo. Consigliere dell’Ordine dei Farmacisti, nonché vicepresidente dal 1980 al 1990 del dottor Bernardino Sala che ha retto la categoria per sette mandati dal 1972 al 1993. Luigi Passeri negli anni’80 è presidente della Società Cooperativa di Farmacisti Cotifa, grossista di medicinali; ancora in quegli anni, assume la carica di presidente nazionale di Utifar, associazione tecnica culturale di categoria organizzando importanti convegni scientifici sul territorio nazionale. Nel contempo svolge attività di amministratore pubblico. Assessore per più mandati nel comune di Sarnico (dal 56 alla metà degli anni ’60), e presidente della casa di riposo «Faccanoni» dal 1999 al 2004.

Il San Mauro d’oro

Il dottor Passeri, dal 1954 per 40 anni, non è stato solo il farmacista di Sarnico, ma anche un punto di riferimento certo per chi si rivolgeva a lui per dei consigli, sicuri di trovare competenza e conforto. Anche per questo nel 2015, l’Amministrazione comunale gli ha conferito la benemerenza del San Mauro d’oro.

«L’amico Luigi Passeri - commenta il dottor Bernardino Sala - negli anni ha onorato la categoria quale farmacista di specchiata professionalità ed elevate qualità morali. Con la sua tenacia, la sete di sapere e di apprendere, con la forza e la determinazione per studiare e andare avanti, è tuttora di esempio per i colleghi».

Nel corso della lunga chiacchierata il dottor Passeri ha un pensiero anche per i suoi ex colleghi da mesi in prima linea contro la pandemia: «Chiedo loro di continuare a dare il massimo, nel rispetto delle precise competenze professionali e dedicare se stessi per il bene del prossimo. L’uomo piange nel nascere, piange purtroppo anche durate la vita e piange alla fine. In questo mondo così difficile e a volte cattivo, bisogna essere più che mai disponibili ad aiutare chi è nella sofferenza».

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