La litoranea del Sebino resta interrotta. A Foppolo, la frana è di 3.000 metri cubi

LAGO D’ISEO. Dopo il sopralluogo del geologo a Portirone non c’è una data certa per la riapertura della statale 469 «Nella migliore delle ipotesi, giovedì»

Non sono soltanto le temperature decisamente più basse della media a preoccupare gli operatori turistici del Sebino bergamasco: la strada che collega Sarnico a Lovere attraversando tutti i comuni rivieraschi presenta due criticità, una a Lovere e una a Portirone frazione a lago di Parzanica, ma di fatto a Tavernola: in entrambi i casi Anas è al lavoro per risolvere le problematiche ma i tempi si stanno allungando perché lo smottamento tra Riva di Solto e Tavernola è più serio di quanto si era ipotizzato in un primo momento e perché a Lovere, per riaprire entrambe le corsie di via Paglia al traffico, occorre prima definire un progetto di messa in sicurezza complessivo.

Per quanto riguarda il cedimento del terreno appesantito dalla pioggia tra Portirone e Riva di Solto, avvenuto all’alba di sabato, Anas aveva chiuso al transito la strada posizionando transenne e avvisi di divieto. Dopo il sopralluogo di ieri del geologo Anas, Enea Crippa, si è stabilito che la strada resterà chiusa per consentire di pulire il fronte da alberi e ceppaie in bilico, terra che ricopre la roccia e soprattutto rimuovere il materiale intrappolato dalle barriere poste più a monte dello smottamento, alcune delle quali con massi di piccole dimensioni ma pericolanti.

«Dissesto messo peggio del previsto»

«Purtroppo abbiamo constatato che il danno è superiore a quanto evidenziato fino ad ora. La pulizia ed il ripristino – ha detto il sindaco di Tavernola, Ioris Pezzotti – va esteso alla parte destra dello smottamento avvenuto, quindi necessita di almeno tre giorni lavorativi.Nella migliore delle ipotesi si potrà aprire giovedì a senso alternato dopo ulteriore intervento del geologo».

Tanto il lavoro da fare da parte degli operai dell’Impresa Piantoni Mario di Schilpario addetta alla manutenzione della statale 469 sul posto fin dalle prime ore del mattino con i mezzi per le prime operazioni di sgombero. Oltre ai due moduli di reti cariche di materiale ben visibili dalla strada, ce ne sono altre due nascoste sul lato sinistro (volgendo le spalle al lago) che devono essere alleggerite e, per potervi accedere ed eseguire la pulizia, occorre liberare il versante dall’abbondante vegetazione. Un intervento di non facile esecuzione in quanto richiede il sollevamento delle reti mediante un escavatore portato in quota con un ragno. Inoltre risultano leggermente piegati i due grossi pali che reggono le reti, sui quali si dovrà intervenire per garantirne la stabilità.

Per tutta la giornata di ieri è stato incessante il rumore delle motoseghe e la raccolta della vegetazione, per lo più ailanti dal tronco lungo e sottile e dalle folte chiome. Confidando nella clemenza del tempo, i lavori di disgaggio proseguiranno sicuramente fino a martedì quando tornerà in sopralluogo il geologo per valutare la situazione dopo l’intervento di rimozione e pulizia. Qualora le condizioni lo consentissero, Anas sarebbe propensa a riaprire al transito dei mezzi a senso unico alternato regolato da semaforo giovedì. Nel frattempo, garantita la sicurezza di chi lavora e di chi transita, le operazioni di ripristino del versante proseguiranno finché il fronte non sarà reso stabile.

Altri t ecnici di Anas sono stati in municipio a Lovere lunedì pomeriggio per un momento di confronto con gli amministratori comunali locali da cui hanno tratto indicazioni e richieste per la messa in sicurezza di via Paglia, il cui parziale cedimento, un paio di mesi fa, era stato risolto dal comune con un nuovo tratto di muro lungo circa venti metri. «All’Anas – sottolinea il sindaco Alex Pennacchio – abbiamo ribadito che vorremmo conoscere tempi certi sul loro intervento, anche per dare risposte alle nostre comunità. Grazie all’impegno del nostro comune ad aprile la strada che collega Lovere a Castro è stata riaperta a senso unico alternato, regolato da semaforo, e i disagi, grazie anche alla decisione di tenere aperta in entrambi i sensi di marcia via Bergamo, sono stati contenuti, ma pensare di avere davanti un’intera estate con una strada aperta solo su una corsia non ci lascia tranquilli. Nelle prossime ore, Anas dovrebbe comunicarci le novità e definire soprattutto un cronoprogramma per i lavori che saranno gestiti direttamente dall’ente stradale».

Foppolo, frana da 3.000 metri cubi

E a Foppolo, lunedì 3 giugno, c’è stato il sopralluog o sulla frana staccatasi sabato con il sindaco Gloria Carletti, il geometra del Comune Luca Curti, il rappresentante dell’Ufficio territoriale della Regione, Michele Gargantini, il consigliere regionale Jonathan Lobati e Francesco Micheli, geologo della Montecarisole, la società (a maggioranza della Devil Peak di Giacomo Martignon) proprietaria dei terreni dove c’è stato lo smottamento. La frana ha un fronte di circa 50 metri ed è scivolata per almeno 300 metri, portando via con sé circa metà della pista che scende dal Montebello. Sono stati stimati circa 3.000 metri cubi di materiale che hanno poi raggiunto la pista che dal Passo della Croce scende verso il Giretta e la partenza della seggiovia del Valgussera.

«Stiamo lavorando con la Regione e la Comunità montana - dice il sindaco di Foppolo Gloria Carletti - per trovare una soluzione, anche da un punto di vista economico. Ora spetta ai tecnici fare una valutazione, una stima dei costi dell’intervento di ricostruzione. Siamo su terreno privato ed è ipotizzabile che l’intervento dovrà essere congiunto pubblico-privato. C’è un dissesto idrogeologico, il reticolo idrico minore che va ripristinato. La pista riaprirà comunque sicuramente il prossimo inverno». A causare lo smottamento le intense piogge delle ultime settimane che hanno impregnato di acqua il terreno della pista, risagomata una quindicina di anni fa con materiale di riporto.

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