Investito in A4, morto Roberto Poiatti: ex maresciallo dell’Arma, aveva 58 anni

L’incidente Nato a Darfo, abitava a Trezzo sull’Adda. Dopo l’esperienza nei carabinieri aveva aperto a Sovere un’azienda che produce trafilati e guaine. Lunedì sera il dramma vicino al casello di Grumello.

Sono ancora da chiarire le cause all’origine del terribile incidente in cui è stato investito mortalmente, nella tarda serata di lunedì, Roberto Poiatti, 58 anni, che abitava a Trezzo sull’Adda, nel Milanese, ed era titolare di una ditta a Sovere. La Procura di Bergamo ha disposto la restituzione del corpo alla famiglia (moglie e due figli di 27 e 23 anni) e ha disposto una perizia sull’auto dell’imprenditore, parcheggiata in corsia di emergenza. L’investimento poco dopo le 22 di lunedì, vicino al casello di Grumello del Monte in direzione Bergamo, al confine tra i territori di Telgate e Chiuduno. A travolgere Poiatti un tir condotto da un camionista straniero che ha raccontato di essersi trovato davanti l’uomo senza avere la possibilità di evitare l’impatto. In seguito altre vetture si sono fermate sul posto, ma non si sa se e come siano state coinvolte.

I soccorsi

Sul posto è giunta un’automedica con l’ambulanza della Croce Rossa di Palazzolo sull’Oglio, oltre che gli agenti della Polizia stradale di Seriate, impegnati nei rilievi e nell’ascoltare i testimoni. La Polstrada è stata impegnata fino alle 4 del mattino, mentre il tratto di autostrada tra Grumello e Seriate è stato chiuso fino alle 3,30 per consentire i rilievi del caso. Nel frattempo si lavorava per cercare di dare un nome alla vittima, che era senza documenti. Solo nella mattinata di ieri si è chiuso il cerchio per risalire alla sua identità, anche se rimangono un mistero le cause che hanno portato l’uomo a fermarsi e scendere dal veicolo così pericolosamente.

Imprenditore

Poiatti, nato nel 1963 a Darfo Boario Terme, in Valle Camonica, era cresciuto nella frazione di Fucine, ma già da ragazzino si era trasferito a Trezzo sull’Adda seguendo il padre carabiniere, che gli trasmise anche la passione per l’Arma. Poiatti diventò anch’egli infatti carabiniere fino al grado di maresciallo, operando soprattutto in diverse stazioni in provincia di Bergamo. Anni fa, però, aveva deciso di dimettersi e di avviare un’attività imprenditoriale, la Novatrec, che ha sede a Sovere e produce profili, trafilati, guaine in silicone e gomma, oltre che tubi e cavi tessili. Roberto Poiatti, dopo il lavoro, prendeva tutte le sere l’autostrada A4 per tornare a Trezzo. Solitamente, però, entrava in autostrada al casello di Bergamo.

Le passioni: Umberto Tozzi e il milan

Lunedì sera era rimasto in zona un po’ più a lungo per un appuntamento con un cliente ed era entrato al casello di Grumello del Monte per fare ritorno a casa. In realtà ha percorso solo poche centinaia di metri prima di fermare la sua auto in corsia d’emergenza. La notizia della morte ha gettato nel dolore la moglie Marieke, di origini olandesi e i due figli. Poiatti era un uomo energico e pieno di vita. Tifoso del Milan e grande amante della musica, aveva una passione irrefrenabile per Umberto Tozzi, di cui era uno dei più attivi fan in Italia. A ricordarlo già nella giornata di martedì è stata infatti Elisabetta Prometti, milanese, anche lei grande appassionata del cantautore, animatrice del fan club e amica di famiglia: «Sono sconvolta – ha commentato –. Ho conosciuto Roberto 16 anni fa grazie alla passione comune per Tozzi. Nel 2016 è nato il forum dei fan e abbiamo iniziato ad organizzare le nostre “Tozzifeste”. Lui era sempre in prima linea, allegro, disposto ad aiutare, a tirar su il morale a tutti. Uomo serio nella vita, lavorava moltissimo, ma la sua priorità era sempre la famiglia. Era un grande uomo, mancherà tantissimo a tutti quanti noi: niente sarà come prima».

Il cordoglio dei carabinieri

Un messaggio di cordoglio è giunto anche dalla sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Trezzo sull’Adda, che ha scritto: «A te, maresciallo dell’Arma dei carabinieri in congedo, e nostro socio fondatore dell’Associazione nazionale carabinieri: grazie infinitamente per avere sempre sostenuto e creduto in questo gruppo associativo da noi fondato nel lontano 2009. Resterai sempre con noi, buon viaggio, Roby»

© RIPRODUZIONE RISERVATA