Imprenditore aggredito, la rivelazione: «È stato mio fratello». Così li fa arrestare tutti e tre

A VILLONGO. Nell’aprile 2023 picchiarono Danilo Calissi sotto casa per un debito e gli portarono via l’orologio da 8mila euro: in cella due fratelli e un amico bresciani.

È stata la sorella di uno dei tre a denunciare il fratello, dando così modo ai carabinieri di identificare tutti i componenti del gruppo che il 26 aprile 2023 aggredì a Villongo l’imprenditore Danilo Calissi, 67 anni di Sarnico. In carcere sono finiti due fratelli, di 58 e 61 anni, il primo di Brescia, con precedenti (assolto in abbreviato a gennaio in un processo a Brescia che lo vedeva imputato con altre persone per furti di biciclette elettriche e da corsa) e il secondo di Travagliato, incensurato, e un uomo di 51 anni senza fissa dimora e pregiudicato. Sono accusati di rapina pluriaggaravata e lesioni aggravate e martedì 9 luglio all’alba sono stati arrestati dai il 10 luglio domani compariranno davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. L’ordinanza di custodia è stata firmata dal gip Lucia Graziosi, le indagini coordinate dal sostituto procuratore Guido Schininà.

Leggi anche

L’aggressione era stata brutale, il movente un debito (ma la somma al momento è sconosciuta) che Calissi avrebbe avuto nei confronti di uno dei tre uomini arrestati. Per questo i tre, alle 7 del 26 aprile 2023, aspettarono l’ imprenditore in via Roma dopo che aveva accompagnato una delle figlie a Sarnico a prendere il bus per andare a scuola. Avevano studiato per giorni i suoi movimenti, sempre uguali, ed erano certi di trovarlo lì.

L’aggressione era stata brutale, il movente un debito (ma la somma al momento è sconosciuta) che Calissi avrebbe avuto nei confronti di uno dei tre uomini arrestati

Calci e pugni, via l’orologio prezioso

Nell’ordinanza il gip ricostruisce la rapina: avevano il volto coperto da una mascherina FFP2. Il 58enne si era avvicinato e gli aveva chiesto «scusa», come per chiedergli un’informazione, poi lo avevano colpito con un pugno sul viso e un calcio a un ginocchio, facendolo cadere a terra. I due avevano poi continuato a colpirlo con calci e pugni ed erano scappati con il suo orologio, un Tudor Montecarlo del valore tra i 6 e gli 8mila euro, mentre avevano lanciato nel prato le chiavi di casa e della sua Range Rover. I due erano poi saliti sull’auto guidata dal 51enne.

Il fratello le aveva mandato la fotografia di un orologio Tudor Montecarlo chiedendole di accertarne il valore. Poi si era presentato alla sua porta con i vestiti sporchi di sangue e le aveva raccontato della rapina a Calissi perché il suo amico «aveva un credito nei suoi confronti»

Il volto tumefatto dopo l’aggressione

Calissi era stato medicato e dimesso dall’ospedale di Iseo con 30 giorni di prognosi per le ferite riportate al cuoio capelluto e a una mano. Lui stesso aveva pubblicato una foto sul suo profilo Facebook con il volto tumefatto. I carabinieri avevano cominciato a indagare ma la svolta è arrivata quando la sorella del 51enne si è presentata in caserma, nel gennaio di quest’anno, raccontando che il 26 aprile 2023 il fratello le aveva mandato la fotografia di un orologio Tudor Montecarlo chiedendole di accertarne il valore. Poi si era presentato alla sua porta (in quel periodo lo ospitava nella sua casa nel Bresciano) con i vestiti sporchi di sangue e le aveva raccontato della rapina a Calissi perché il suo amico «aveva un credito nei suoi confronti». Nei giorni successivi le aveva aggiunto altri particolari, spiegandole nel dettaglio cosa avevano fatto e che ruolo avevano avuto i due fratelli.

I vestiti sporchi di sangue portati ai carabinieri

La sorella ha portato ai carabinieri alcuni vestiti del fratello sporchi di sangue, oltre agli screenshot e agli audio dei suoi messaggi. Da C. i carabinieri sono quindi risaliti ai due fratelli. Il primo è stato il 58enne, che aveva tra gli amici di Facebook e corrispondeva perfettamente alla descrizione fornita dai testimoni del pestaggio e dallo stesso Calissi. L’auto del 61enne è stata invece registrata dai lettori targhe di Villongo nell’orario della rapina, entrando subito prima e uscendo subito dopo per fare ritorno a Brescia.

Il gip ha stabilito la custodia cautelare in carcere nei confronti dei tre vista la «significativa pericolosità sociale», alla luce della condotta «particolarmente spregiudicata e lesiva» e dell’efferatezza del gesto posto in essere «in pieno giorno, ai danni di una persona ultrasessantacinquenne», e le gravi lesioni che ne sono derivate e per il rischio di ritorsione nei confronti di Calissi. L’imprenditore, contattato, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA