Cronaca / Val Calepio e Sebino
Venerdì 03 Gennaio 2025
Il «surf terapeutico» di Alari: così i ragazzi combattono autismo e bullismo
LA STORIA. Originario di Sarnico, lavora con i giovani con disabilità nell’associazione «Surf for all». Coinvolti 41 ragazzi nel 2024.
Bagnino a Forte dei Marmi per alcune ore della giornata, e per la maggior parte del tempo istruttore di «adaptive surf» con l’associazione «Surf for all», per dimostrare che surfare non è per pochi, ma davvero per tutti.
Andrea Alari, 41 anni, da due ha lasciato Sarnico per trasferirsi in Versilia, dove lavora per cercare di diffondere anche in Italia la pratica dell’adaptive surf che, come dice il termine inglese, si pratica con una tavola «adattata» di volta in volta alle esigenze di ragazzi con difficoltà motorie, disabilità fisica o cognitiva. Ha scoperto le tavole da surf nel 2011 a Fuerteventura e da quel momento non le ha più lasciate, coltivando una passione che è diventata anche una «missione» sociale. «Quest’anno con “Surf for all” siamo riusciti a coinvolgere 41 ragazzi e ragazze – spiega Alari, che ha lasciato le onde delle Canarie per il mare della Toscana –, per lo più residenti in Versilia, ma ci sono gruppi arrivati anche da altre regioni. Per ora siamo cinque istruttori adaptive, ma possiamo contare su tanti volontari, tra i quali psicologi, educatori e posturologi. I nostri progetti non si limitano al periodo estivo e ci piacerebbe, nel prossimo futuro, riuscire a coinvolgere realtà orobiche per dare la possibilità anche ai ragazzi che arrivano dalla Bergamasca di provare i benefici dell’adaptive surf».
Gli effetti di questo sport acquatico, praticato con istruttori qualificati e in maniera che tutto si svolga in sicurezza, sono molteplici. «Il contatto con l’acqua, già di per sé, è terapeutico – prosegue Alari –, ma ci sono tutta una serie di benefici fisici, psicologici e sociali. Si mettono in moto muscoli che vengono utilizzati poco, si creano connessioni tra ragazzi e istruttori, e al termine del percorso le “good vibes”, si ripercuotono anche sui famigliari dei ragazzi». L’associazione di Alari opera con chi soffre di autismo, sindrome di Down, presenta ritardi cognitivi, tetraplegia, disagio psicologico, ma anche con vittime di bullismo. «Vogliamo sensibilizzare enti e associazioni per diffondere l’adaptive surf in tutto il Paese – conclude –, e nel contempo trovare una realtà che possa produrre tavole adattate accessibili per le famiglie anche a livello di costi. Ogni ragazzo ha esigenze diverse, e ogni tavola va studiata con caratteristiche proprie».
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