Cronaca / Val Calepio e Sebino
Venerdì 24 Gennaio 2025
Il dolore per Antonio Fadda: «Noi boliviani perdiamo un fratello»
IL LUTTO. Lascia moglie e due figli. Dagli studi al Sant’Alessandro al nuovo lavoro alla Claypaky. «Dalla mamma aveva ereditato l’affetto per il Paese sudamericano». Sabato l’ultimo saluto.
«Per me Antonio era come un fratello: lo conoscevo fin da bambino, quando lavoravo nella casa dei suoi genitori a Loreto: il papà Gian Pietro, oculista, e la mamma Giuseppina Schopf, professoressa al Sant’Alessandro. Siamo rimasti legatissimi e per tutti noi boliviani di Bergamo lui era il nostro “fratellone” così come Giuseppina era la nostra “mamma”. Ci mancherà davvero tanto».
Chi era Antonio Fadda
Elisabeth Rodriguez l’aveva visto crescere Antonio Fadda, l’ingegnere morto nello schianto del suo suv SsangYong contro una cuspide del casello di Seriate, mercoledì sera, mentre si recava all’ospedale perché si sentiva poco bene. Fadda, che avrebbe compiuto 48 anni il 15 giugno, era ingegnere e dallo scorso ottobre lavorava alla «Claypaky» di Seriate, dopo aver lavorato all’«Automotive Art» di Bergamo.
Ex allievo del collegio Sant’Alessandro di Bergamo (maturità scientifica 1996), laureato in Microelettronica all’Università di Pavia, da oltre 18 anni si occupava di ricerca e sviluppo nel settore dell’automotive e dell’elettronica. Sposato nel 2005 con Barbara Vietti, si era trasferito a vivere a Cividino di Castelli Calepio, dove abitava con la moglie e i due figli, Francesco, di 12 anni, e Aurora, di 10. Antonio aveva ereditato dalla mamma, scomparsa nel settembre del 2012 (mentre il papà se n’era andato nel 2018), il legame con la comunità boliviana di Bergamo ed era di casa alla «Casa dei boliviani», anche nell’operato dell’associazione che porta il nome della mamma.
Il ricordo degli amici
«Proprio come Giuseppina, anche lui ci è sempre stato vicino – sottolinea Elisabeth –. Era una persona molto buona. Per me era come un fratello e lui mi chiamava sorella: per me è sempre stato un grande onore questo legame. Ogni settimana veniva a mangiare a casa nostra, anche con moglie e figli. Nel momento del bisogno c’era sempre e potevamo sempre contare su Antonio. Ultimamente era contento per il nuovo lavoro. Di problemi di salute non ne aveva mai avuti: anzi, era una persona molto precisa e che si teneva controllata. Tant’è vero che, appena ha visto di non stare bene, si è messo in auto per andare all’ospedale». La Stradale ha ricostruito i dettagli dell’incidente, anche grazie alle telecamere del casello che hanno ripreso lo schianto.
Sabato i funerali di Antonio Fadda
Giovedì è stata allestita la camera ardente alla «Casa del commiato Foglia» di via Romana 18 a Palazzolo sull’Oglio, nel Bresciano. Venerdì, alle 18, è prevista una veglia funebre, mentre il funerale sarà celebrato sabato pomeriggio, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Addolarata a Cividino di Castelli Calepio.
«È un dolore enorme la sua scomparsa perché Antonio ha fatto parte del nostro percorso di vita e mancherà a tutti i suoi familiari e a tutti i boliviani che lo hanno conosciuto e stimato», conclude Rosa Ruiz Carmina, presidente della «Casa dei boliviani».
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