Hanno curato per 40 anni le strade, figli e nipoti ricordano gli stradini

Solto Collina Un incontro tra diverse generazioni di famigliari degli «stradini», dipendenti della Provincia di Bergamo, che hanno tenuto in ordine le strade del Sebino. «Più che colleghi di lavoro, erano una famiglia».

In estate erbacce da tagliare e in inverno sale da spargere. Le buche da riparare, invece, tutto l’anno. Un lavoro mai finito quello degli «stradini», dipendenti della Provincia di Bergamo, ma alleggerito dal sentirsi parte di un’unica grande famiglia. È per questo che nei giorni scorsi a Solto Collina i figli e i nipoti di chi per 40 anni ha garantito l’ordine, il decoro e la sicurezza delle strade provinciali del Sebino, si sono incontrati ripensando a tutti coloro che lavoravano per Via Tasso e con il loro impegno garantivano la percorribilità delle strade, davvero uniche vie di collegamento tra una comunità e l’altra quando nemmeno esistevano i telefoni.

L’incontro è stato promosso da Anna Maria Piziali, di Solto Collina, che ha radunato i discendenti di Pietro Bettoni di Vigolo, Tranquillo Valvassori di Adrara San Martino, Giacomo Trapletti di Grone, Angelo Belussi di Villongo, Girolamo Bettoni di Vigolo, Vittorino Piziali, Giovanni Piziali e Giovanni Guizzetti di Solto Collina, Luigi Valetti di Tavernola Bergamasca (l’unico che ancora può raccontare quei tempi). La famiglia degli stradini era «molto unita: noi figli - dice Anna Maria Piziali -, in estate, andavamo in colonia a Marina di Massa. Ricordo che in occasione del terremoto in Irpinia, alcuni membri della squadra andarono a Lioni per portare viveri, vestiti e per costruire una chiesa prefabbricata. Del lavoro di mio papà ricordo il censimento del traffico negli anni ’70, fatto manualmente in una casetta di legno con lo spioncino per vedere le auto che transitavano lungo la strada fra Cerete e Clusone».

© RIPRODUZIONE RISERVATA