Foresto, allevatore muore nel sonno
Lo trova la mamma, aveva 36 anni

Emanuel Pievani lavorava nella sua azienda agricola. «Animo buono e gentile». Lo piangono tanti amici.

Era il ritratto della forza e dell’altruismo, della generosità e della voglia di lavorare, ma Emanuel Pievani è stato tradito da quel suo fisico che lo aveva reso il «gigante buono» di Foresto Sparso: a 36 anni, è morto nella notte tra martedì e ieri dormendo nel letto della sua abitazione dove viveva con i genitori. È stata proprio la mamma ieri mattina a fare la tragica scoperta: Emanuel, sempre impegnato nell’azienda agricola di famiglia, non si era svegliato come al solito per raggiungere la stalla e iniziare a lavorare per gli animali; quando la mamma Antonia si è avvicinata al suo letto ha capito subito che qualcosa di brutto era accaduto. Emanuel non rispondeva più, Emanuel non c’era più. Inutili i tentativi di rianimarlo: la notizia della sua scomparsa ha subito fatto il giro di Foresto Sparso e di tutto il basso Sebino, gettando la sua comunità e l’ampia cerchia dei suoi amici nello sconforto.

Emanuel avrebbe compiuto 37 anni il prossimo 16 dicembre. Aveva realizzato la propria vita lavorando nella stalla e nei campi senza dimenticare l’allegria e la gioia che possono dare gli amici. Emanuel ne aveva tanti, perché tutti riconoscevano in lui un animo buono e gentile, sempre pronto ad aiutare chiunque gli chiedesse una mano.

Mamma Antonia, 67 anni, e papà Angelo, 70 anni, non si danno pace, così come le sorelle Romina e Sara; a piangerlo, anche i tre nipotini Sofia, Marco e Giorgia. Difficile capire che cosa abbia posto fine alla sua esistenza: scavando nel suo passato, emergono alcuni problemi cardiaci affrontati e superati da bambino. Forse potrebbero essere stati questi a provocarne una morte improvvisa di cui nessuno a Foresto Sparso riesce a darsi una ragione.

Il lavoro nei campi alla guida del suo potente trattore, la capacità di divertirsi anche durante il lavoro faticoso nella stalla (la sera di Santa Lucia dell’anno scorso aveva pubblicato un video sul suo profilo Facebook, ricevendo un sacco di like), il taglio della legna e tutte le altre attività di una vita agreste erano il suo «pane quotidiano».

L’unico svago che si concedeva era il ballo latinoamericano, un’attività a cui si dedicava senza mai trascurare però il proprio lavoro. Ultimamente, temendo di poter portare in casa il coronavirus, aveva ridotto le proprie uscite e la frequentazione degli amici: è stato l’ultimo gesto di generosità che ha potuto compiere prima di spegnersi improvvisamente nel proprio letto.

Sul social network si sono diffusi ieri pomeriggio tanti commenti di saluto e di commiato: esprimevano tutti incredulità e dolore per un decesso inspiegabile e che lascia senza parole.

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