Cronaca / Val Calepio e Sebino
Lunedì 27 Luglio 2020
Finisce sott’acqua mentre gioca
Resta grave la bimba di Costa Volpino
La piccola giocava nel lago con gli amici quando è sparita: ritrovata esanime da alcuni bagnanti. È rimasta in arresto cardiaco per oltre mezz’ora. Il padre: «Avvertito mentre stavo tornando dal lavoro».
Era andata con i suoi amichetti, e i loro genitori, alla Darsena 2.0, una spiaggia attrezzata in località Pizzone di Pisogne in provincia di Brescia, per un pomeriggio al lago, tra giochi all’aria aperta e qualche tuffo: doveva essere una domenica di svago, ma intorno alle 17,15 di domenica 26 luglio si è sfiorata la tragedia. Lei, 11 anni, una vispa ragazzina di Costa Volpino, di origine senegalese, è entrata in acqua con gli amichetti, stavano giocando tutti insieme ma dopo qualche minuto nessuno l’ha vista più: l’allarme è scattato immediatamente, in tanti, almeno una decina di persone, si sono tuffati per riportarla a galla, è stato allertato anche un pescatore che era lì vicino in barca. Poi, alcuni bagnanti sono riusciti a individuarla; in quel punto l’acqua, dopo qualche metro, diventa alta e non si tocca più: la ragazzina è stata portata immediatamente a riva, esanime.
Sono intervenuti anche due volontari della Croce Rossa che per caso si trovavano in zona, e, dopo aver chiesto soccorsi al 112, hanno cominciato a praticarle il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Stando alle prime ricostruzioni, la ragazzina, di cui si omette il nome per il doveroso rispetto della privacy in caso di minori, è rimasta in arresto cardiaco, prima sott’acqua e poi quando è stata ritrovata, per oltre mezz’ora. Ma i volontari non si sono fermati, e a un certo punto hanno sentito il battito riprendere. Nel frattempo è arrivata anche l’autolettiga con l’equipaggio inviato dal 118 e l’elisoccorso con cui la piccola è stata trasportata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è ora ricoverata, in condizioni critiche.
«Stavo tornando a casa con la mia automobile da Sondrio, dove lavoro come operaio, quando ho ricevuto una chiamata dei miei vicini, i quali mi hanno informato che la mia piccola di 11 anni aveva appena rischiato di annegare – ha raccontato domenica in serata il papà della ragazzina, Mbaké Ba, 51 anni, senegalese, che abita con la famiglia a Costa Volpino –. In quel momento mi trovavo a Endine Gaiano e sono andato direttamente in ospedale». Quando è arrivato al Papa Giovanni, non sapeva ancora che la sua figliola era già stata intubata: portata in Cardiologia, è stata stabilizzata e poi trasferita nella Terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Bergamo: ora i medici non si sbilanciano sulle sue possibilità di recupero, soltanto nelle prossime ore si potrà chiarire se quei lunghissimi minuti in cui il cuore della piccola si è fermato possono aver causato strascichi, anche neurologici. La prognosi per il momento resta riservata.
«I miei vicini – racconta, molto scosso, il papà della piccola, dopo essere accorso in Terapia intensiva e aver parlato con i medici – hanno due figli che hanno più o meno la stessa età di mia figlia e avevano deciso di portarla insieme a loro al lago. Più o meno erano partiti intorno alle 15, poi verso le 18 ho ricevuto la loro chiamata e sono corso immediatamente in ospedale. Non so ancora come sia successo, so solo che la mia piccola ora è in gravi condizioni». In serata il papà ha poi raggiunto casa, a Costa Volpino, in via Manzoni, dove domenica pomeriggio era rimasta la mamma della bimba, Bintou Guey, 30 anni, con gli altri due figli, di 5 e 9 anni. Sull’accaduto sono in corso accertamenti dei carabinieri di Breno, intervenuti subito dopo il fatto.
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