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Ottavia Piana intrappolata nell’Abisso Bueno Fonteno. Condizioni stabili, un centinaio di soccorritori al lavoro - Foto e video

L’INTERVENTO. L’allarme scattato intorno alle 22,30 di sabato 14 dicembre. È caduta da un’altezza di circa 5 metri, in mattinata è stata raggiunta da medico e infermiere. Lo stesso incidente a luglio 2023.

È ancora in corso l’intervento del soccorso alpino, con vigili del fuoco e carabinieri, per soccorrere una speleologa ferita e intrappolata nell’«Abisso Bueno Fonteno» - reticolo di grotte, tunnel e gallerie sotterranee tra Sebino e lago d’Endine - a una quota di 585 metri. Si tratta di Ottavia Piana, già protagonista di un incidente nella stessa grotta a luglio 2023. Le sue condizioni sono però più serie questa volta: la donna è caduta da un’altezza di circa 5 metri e avrebbe diverse fratture.

Intorno alle 10 di domenica 15 dicembre la donna è stata raggiunta da un medico e da un infermiere, è quindi monitorata e le sue condizioni sono stabili: ha subìto dei traumi agli arti inferiori, al torace e al volto.

Intanto una squadra del soccorso alpino ha installato una linea telefonica attraverso un cavo lungo circa 3 chilometri, che permette ora di comunicare tra l’interno e l’esterno. Altre squadre sono al lavoro - con trapani e microcariche esplosive - per preparare il percorso d’uscita della barella: in particolare andrà allargato un tratto di circa 100 metri, vicino al luogo della caduta. La speleologa si trova a circa 4 ore di percorso dall’ingresso principali.

Le operazioni di soccorso nell’Abisso Bueno Fonteno

È ancora impossibile stabilire i tempi, ma sarà un intervento lungo, fa sapere il Soccorso alpino. Alle 13 erano cinque le squadre all’interno della grotta, per oltre venti tecnici. Una settantina quelli all’esterno, pronti a dare il cambio per le operazioni guidate - come nel 2023 - da Corrado Camerini, coordinatore del Cnsas della Lombardia, con Mario Guiducci, vicepresidente nazionale, partito nella notte per raggiungere Fonteno.

La caduta di Ottavia Piana nella grotta

Ottavia Piana si trovava all’interno della grotta con altri otto speleologi, con l’obiettivo di mappare una nuova via, ancora inesplorata: non c’è infatti una mappa geomorfologica della zona, aspetto che complica e non poco l’intervento di soccorso.

L’allarme è scattato intorno alle 22,30 di sabato 14 dicembre, da quel momento i tecnici del Cnsas sono al lavoro con i colleghi provenienti da Piemonte, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Liguria. Ricordando, come si legge in una nota diramata nella prima mattinata di domenica 15 dicembre, che «gli interventi di soccorso speleologico richiedono tempi prolungati e possono durare anche diversi giorni».

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