Cronaca / Val Calepio e Sebino
Martedì 08 Novembre 2022
Dopo le proteste, Anas posticipa
l’avvio dei lavori al ponte Sarnico-Paratico
L’intervento. Dopo alcune critiche sui tempi di comunicazione, il cantiere spostato a mercoledì 9 novembre.
Dopo la comunicazione di sabato scorso 5 novembre in merito alla chiusura notturna al traffico della statale 469 Sebina occidentale, all’altezza del ponte che unisce le province di Bergamo e Brescia, c’è stato il dietro front da parte dell’Anas che ha posticipato da lunedì 7 a mercoledì 9 l’inizio della manutenzione per la sostituzione di giunti.
Un ponte, quello tra Sarnico e Paratico, costruito nel 1800 e sottoposto a importante manutenzione straordinaria esattamente quarant’anni fa. Fu, allora, provvisoriamente sostituito dal famoso ponte di barche di 102 metri, approntato da un centinaio di militari in due settimane. Anas ha deciso posticipare l’inizio dei lavori, accorciando di fatto i tempi di stop. Quindi salvo altri differimenti, da venerdì mattina il traffico sulla 469 tornerà regolare.
Spiega il comandate della Polizia locale Giovanni Peroni: “A seguito di telefonate intercorse con Anas il ponte tra Sarnico e Paratico sarà chiuso al traffico con i seguenti orari: dalle 22 di mercoledì 9 novembre, alle 6 di giovedì 10 novembre e dalle 22 di giovedì 10 novembre alle 6 di venerdì 11 novembre. Il traffico pedonale sarà invece garantito se non in brevi momenti connessi allo stato dei lavori».
Critiche per l’assenza della segnaletica
Il sindaco di Sarnico Giorgio Bertazzoli ha criticato in particolare le modalità di comunicazione della chiusura del ponte, avvenuta verbalmente giovedì e ufficialmente con un’ordinanza datata sabato 5 novembre. Si discute inoltre per l’assenza ai due capolinea del ponte, di cartelli che segnalino le chiusure e l’indicazione di percorsi alternativi. Si spera che in serata si possa provvedere a segnalare opportunamente l’interruzione. Qualche protesta anche per l’orario di riapertura fissato per le 6.
Molti lavoratori che attraversano l’Oglio per recarsi nelle varie industrie della zona iniziano proprio a quell’ora il turno e si vedono quindi costretti a percorrere lunghi tragitti alternativi per la puntuale timbratura del cartellino.
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