Costa Volpino, Sara dormiva e si è difesa. Il giovane in carcere: «Non so perché l’ho fatto»

IL DELITTO. La diciottenne è stata uccisa a pugni e forbiciate sul viso nella sua casa di Costa Volpino. Badhan aveva appuntamento con la sua amica che lo aspettava sotto casa.

Stava dormendo, Sara, quando Jashandeep Badhan è entrato nella sua camera da letto e l’ha aggredita. Prima l’ha presa a pugni in faccia, tramortendola: la colluttazione è stata violenta tanto che il letto si è rovesciato. Poi, dopo averla lasciata sul pavimento, è andato in cucina, ha preso un paio di forbici con l’impugnatura in plastica rossa e l’ha finita con una ventina di colpi sul viso, sulla testa e sul collo, stando a cavalcioni su di lei. La diciottenne ha provato a difendersi – aveva tagli sulle mani – e anche il diciannovenne si è ferito il palmo della mano destra. Ma alla domanda sul perché di tanta ferocia, l’elettricista non ha saputo rispondere: «Non so perché l’ho fatto» ha detto agli inquirenti quando è stato interrogato dal pm Giampiero Golluccio alla presenza dell’avvocato d’ufficio Fausto Micheli.

Martedì l’interrogatorio di convalida

È in programma martedì in carcere l’interrogatorio di convalida del giovane davanti al gip mentre nella giornata di lunedì verrà fissata l’autopsia sul corpo di Sara.

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Con Sara non aveva alcuna relazione, si conoscevano di vista solo perché abitavano nella stessa palazzina

«Non so perchè l’ho fatto»

«È pentito e dispiaciuto – spiega il legale – e non ha saputo spiegare la motivazione del suo gesto. Con Sara non aveva alcuna relazione, si conoscevano di vista solo perché abitavano nella stessa palazzina. I genitori del ragazzo sono disperati e sono vicini ai familiari di Sara. Ho avvisato il cappellano del carcere perché gli stia vicino e ho richiesto anche un supporto psicologico».

Emergono elementi inquietanti sul delitto di Sara Centelleghe, la studentessa di Costa Volpino uccisa nella notte tra venerdì e sabato nell’appartamento in via Nazionale in cui viveva con la madre, che quella sera era dal compagno a Provaglio d’Iseo. Con lei c’era un’amica, diciassettenne che abita a poca distanza, che nei cinque minuti in cui si è consumato l’omicidio era sotto la palazzina ad aspettare proprio Badhan, a cui poco prima aveva dato appuntamento con un messaggio in WhatsApp. Lui, invece di incontrarla fuori dal portone, è salito in casa di Sara, al terzo piano, e l’ha uccisa con una ferocia che lascia sconcertati.

Quella chat cancellata

Dalle indagini emerge che l’amica di Sara non aveva idea di cosa avesse fatto Badhan, ma aveva cancellato la chat con lui: i motivi sono da approfondire, ma gli investigatori sospettano che i due si fossero dati appuntamento per fumare o scambiarsi droga, che però non è stata trovata addosso ai ragazzi.

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