Costa Volpino nel dolore per Sara: girasoli e la commozione di parenti e amici

IL LUTTO. Aperta la camera ardente all’auditorium in via Nazionale, sabato sera 2 novembre la veglia. Le esequie della 18enne saranno celebrate nella chiesa di Corti domenica 3 novembre.

E’ un via vai continuo nella camera ardente allestita a Costa Volpino per Sara Centelleghe, la diciottenne uccisa una settimana fa da Jashandeep Badhan, un diciannovenne indiano che era entrato in casa sua presumibilmente alla ricerca di droga. I genitori della ragazza, i parenti e gli amici sono raccolti nel dolore: il feretro è circondato da mazzi di girasoli, uno dei fiori preferiti dalla giovane.

L’’amministrazione comunale ha messo a disposizione l’auditorium di via Nazionale per questo momento di raccoglimento: qui è stata allestita la camera ardente dove da è possibile fare visita dalle 9 alle 21 di venerdì e sabato, e dove proprio sabato 2 novembre alle 19 si terrà la veglia funebre.

«Ciao Saretta, il tuo sorriso ora è una stella nel cielo»

Tanti i messaggi dalle persone in visita alla camera ardente: «Una vita spezzata troppo presto, proteggi sempre la tua famiglia»; «Ciao Saretta, il tuo sorriso ora è una stella nel cielo». Firme e cuori nel quaderno collocato su un tavolino all’ingresso dell’auditorium . La salma della ragazza era arrivata a Costa Volpino giovedì sera e sabato mattina alle 9 la camera ardente è stata aperta per ricevere quanti volevano renderle omaggio. Vicini alla bara, la mamma Marilisa e il papà Vittorio che ricevono abbracci e testimonianze di affetto e di cordoglio. Attorno alle 11,30 anche il parroco di Corti di Costa Volpino ha raggiunto la camera ardente e ha pregato insieme ai presenti, prima di impartire una benedizione.

Vicini alla bara, la mamma Marilisa e il papà Vittorio che ricevono abbracci e testimonianze di affetto e di cordoglio

I funerali sabato pomeriggio

I funerali saranno celebrati domenica alle 15 nella chiesa parrocchiale di Corti da dove, dopo la Messa, il corteo in auto proseguirà fino al cimitero della frazione Piano.

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«Le istituzioni e le nostre comunità – aveva detto il primo cittadino – hanno il dovere di proporre e difendere i valori come il rispetto, il dialogo ma anche il dovere di indicare percorsi educativi che consentano ai nostri ragazzi di avere strumenti forti per crescere in una società sempre più complessa. E, facciamo attenzione, il percorso di crescita delle giovani generazioni dobbiamo costruirlo insieme, non possiamo pensare di affrontare questi problemi da soli. Tutti noi siamo responsabili di questo lavoro: istituzioni, associazioni, educatori, famiglie, tutti noi, insieme».

La tragica notte dell’omicidio

L’uccisione di Sara Centelleghe, trovata morta nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 ottobre, infatti continua a scuotere e interrogare tutti: mentre la dinamica dei fatti si chiarisce ogni giorno di più, restano ancora misteriosi i motivi che hanno spinto Jashandeep Badhan ad accanirsi, con decine di colpi di forbici, sulla povera Sara che, secondo quanto emerso finora, si è svegliata attorno all’una di notte trovando il diciannovenne indiano che rovistava nella sua camera, probabilmente alla ricerca di droga, e che non trovandola si è accanito sull’inerme studentessa dell’«Ivan Piana».

Lo scambio di messaggi

Il destino di Sara Centelleghe è stato scritto in meno di venti minuti: a mezzanotte e 49 Jashandeep Badhan manda un messaggio all’amica che stava passando la serata con la vittima chiedendole se si trova in strada; si erano dati appuntamento per scambiarsi della droga. Quando l’amica gli risponde che lo sta aspettando, in quel momento decide di raggiungere l’abitazione della diciottenne, pensando di trovare nell’appartamento una quantità di droga superiore a quella concordata. L’amica, che nel frattempo è scesa sotto i portici, porta con sé le chiavi ma lascia la porta dell’appartamento aperta; Deep entra e inizia a frugare in uno zaino. Quando Sara si sveglia, si scatena la furia di lui: la prende a pugni, poi afferra un paio di forbici trovate in cucina e la colpisce ripetutamente. I vicini di casa sentono delle urla agghiaccianti «Basta basta, mi fai male». All’1 e 07, diciotto minuti dopo, il ragazzo indiano richiama l’amica e le dice che sta arrivando.

La salma di Sara era stata portata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove è stata sottoposta ad autopsia e dove è rimasta fino a ieri, quando è arrivato il nulla osta dell’autorità giudiziaria. Sempre sui social sono circolate le immagini della fiaccolata di mercoledì sera, a cui hanno partecipato almeno 3.000 persone. Il corteo è transitato anche sotto il condominio di via Nazionale dove è avvenuta la tragedia e dove diverse persone continuano a portare mazzi di fiori. Venerdì il luogo del dolore diventerà l’auditorium.

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