Continua la mappatura degli «Universi Paralleli» avviata a Fonteno con Ottavia Piana

L’ABISSO. Dopo l’infortunio in grotta a Fonteno e il ricovero, la speleologa è tornata a casa. Topografati tre nuovi chilometri di gallerie. Il 31 gennaio a Solto Collina «Progetto Sebino» presenta le scoperte.

Hanno proseguito e stanno proseguendo tuttora. Le esplorazioni nelle grotte dell’Abisso Bueno Fonteno non si sono fermate dopo l’infortunio della speleologa bresciana Ottavia Piana, che era proprio intenta a mappare un nuovo tratto sotterraneo insieme ad alcuni compagni quando la roccia su cui aveva poggiato i piedi il 14 dicembre ha ceduto e l’ha fatta precipitare per circa sei metri. Spinti dalla passione per l’ignoto che caratterizza un po’ tutti gli speleologi, dall’impegno per una «missione» scientifica che in futuro potrebbe portare benefici all’intera collettività, ma anche per portare a compimento quanto iniziato insieme all’amica di esplorazioni, rientrata a casa dall’ospedale Papa Giovanni di Bergamo da alcuni giorni, i volontari dell’associazione Progetto Sebino hanno raggiunto il traguardo dei 38 chilometri topografati: tre in meno di un mese. E presto potrebbero diventare anche di più.

L’esplorazione del nuovo tratto

Il primo a introdursi negli «Universi Paralleli» è stato uno speleosub che, armato di artva, ha contribuito a creare e poi ad allargare un foro in una parete del sifone «Nonostante»

Prima di poter fornire tutti i dati relativi alla nuova scoperta del gruppo bisognerà attendere l’esito delle prossime discese in grotta, in quegli «Universi Paralleli» - così è stato chiamato il tratto di nuova esplorazione - dove tra il 15 e il 18 dicembre si sono introdotti anche i soccorritori del Cnsas intervenuti da tutta Italia per riportare in superficie Ottavia. E mentre la 32enne affronta il lungo percorso di ripresa, fisica e psicologica, l’esplorazione dell’Abisso continua. Il tratto che gli speleologi stanno topografando è suddiviso a sua volta in varie ramificazioni. In totale, per ora, sono stati percorsi circa tre chilometri di gallerie, cascate, laghetti, grotte e «canyon». Ma il lavoro cominciato nel mese di novembre al sifone «Nonostante» non è finito. Era il 23 del mese quando, di rientro da una giornata di «fatica» in grotta, i volontari di Progetto Sebino raccontavano sul loro blog che stavano lavorando a suon di punte, martelli e trapani per cercare di verificare la presenza di un ipotetico nuovo tracciato di gallerie da esplorare.

Il primo a introdursi negli «Universi Paralleli» è stato uno speleosub che, armato di artva, ha contribuito a creare e poi ad allargare un foro in una parete del sifone «Nonostante». A quel punto si è aperto il passaggio che avrebbe permesso e sta permettendo al gruppo di esplorare altri chilometri di Abisso.

Tra i primi anche Ottavia Piana

Tra i primi a percorrere quei nuovi antichi «sentieri» sotterranei all’interno del complesso sistema carsico che costituisce le montagne dell’alto Sebino e della Valle Cavallina, anche Ottavia Piana. «La sua squadra ha topografato 900 metri, ma la via principale continua ancora e lungo il tragitto ci sono molti arrivi», raccontano da Progetto Sebino ripercorrendo quanto fatto quel 14 dicembre. Le altre due squadre avevano proseguito lungo rami diversi, fino al momento dell’incidente.

Le scoperte saranno presentate il 31 gennaio

Quanto accaduto ormai è entrato nelle pagine di cronaca. Ma ora gli speleologi guardano con speranza al futuro, quello dell’amica, ma anche quello del progetto di tracciamento delle acque, studio del sottosuolo e mappatura dell’Abisso Bueno Fonteno che si estende per chilometri e chilometri sotto ai piedi di chi vive e lavora sul Sebino bergamasco.

Le novità del progetto di ricerca sostenuto da Uniacque e dal Lions Club Val Calepio Valle Cavallina verranno presentate venerdì 31 gennaio nella sala consiliare di Solto Collina. In quella sede, grazie a fotografie e video girati nel sottosuolo, ci si potrà metaforicamente immergere in un «universo parallelo».

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