Cronaca / Val Calepio e Sebino
Martedì 12 Dicembre 2023
«Cara Eleo, la tua forza e la dignità siano per noi una lezione di vita»
LOVERE. Nella chiesa di San Giorgio l’ultimo saluto alla ventottenne che si è spenta dopo una malattia: «Sapeva vedere sempre la parte migliore delle persone»
Erano in tanti, lunedì mattina - 11 dicembre - nella chiesa di San Giorgio, a salutare per l’ultima volta Eleonora Bellini, la giovane morta venerdì dopo aver combattuto per più di due anni contro un tumore. Ai genitori Giovanni Bellini e Bruna Pedretti rimarrà la profonda testimonianza di affetto mostrata da centinaia di persone.
Il parroco di Lovere monsignor Alessandro Camadini, nella sua omelia, commentando il Vangelo della morte e della resurrezione di Gesù, ha ricordato: «Nel cuore di tutti si impongono con forza diversi sentimenti: tristezza tremenda, vuoto assoluto, per l’improvviso e crudele lutto, ma anche sentimenti di gratitudine per il dono dell’esistenza di Eleonora». Ma si accendono anche diverse domane: «Si impone anche il perché di una morte così giovane, a soli 28 anni. Sappiamo la risposta medica ma vogliamo andare più in profondità: “Perché?” non vogliamo cedere a un non sensato fatalismo, nemmeno vogliamo cedere alla tentazione di attribuire rabbiosamente a Dio una responsabilità così grande, poiché sappiamo dalle Scritture che Dio è intervenuto per liberare l’uomo dal male in tutte le sue componenti. Il Signore è entrato nella vicenda umana e vi è entrato fino all’esperienza della croce e della morte. Ha condiviso in tutto la nostra esistenza terrena, fino alla sofferenza, alla passione e alla morte in croce. Nessun istante della vita umana è stato risparmiato al Signore perché lui ha voluto donarci la sua vicinanza anche nei momenti non lieti, anche nei momenti bui e freddi, anche quelli dell’umana disperazione. Lui il Signore si è mostrato e si mostra vicino, prossimo».
«Continueremo a sentirla vicina»
All’ambone è poi salita la maestra Franca Bertoletti, insegnante alle elementari della scuola Capitanio di Lovere, frequentata da Eleonora: durante le preghiere dei fedeli ha detto: «Noi che l’abbiamo conosciuta bambina ricorderemo di lei il suo animo buono, i modi garbati, la dolcezza e continueremo a sentirla vicina con il cuore. Fa’ o Signore che la fortezza e la dignità con cui ha affrontato il mistero del dolore siano per tutti noi una lezione di vita».
Al termine della Messa, la cugina Bruna Bellini ha infine condiviso con tutta l’assemblea il suo commovente ricordo: «Guardiamo le fotografie che Eleo ha scattato in questi ultimi anni e vediamo per un attimo il mondo con i suoi bellissimi occhi azzurri. La natura in tutto il suo splendore, i tramonti del suo lago, le distese bianche delle spiagge del Portogallo, le facciate colorate di Burano, i panorami mozzafiato visti dall’alto, gli scorci notturni e maestosi di Parigi, le architetture delle città che ha amato esplorare: tanta bellezza riempie il cuore. Ha saputo cogliere la meraviglia in quello che la circondava, nel suo modo riflessivo, riservato e delicato, che rifuggiva qualsiasi tentativo di mostrarsi. Non ha cercato attenzioni neanche quando ha dovuto affrontare il dolore della malattia, a chiunque le chiedesse come stava rispondeva “bene” con un sorriso rassicurante. Negli ultimi tempi diceva “benino” ma sempre sorridendo, la cosa che sembrava più dispiacerle era che chi le stava accanto potesse soffrire con lei e per lei. Ha affrontato un cammino durissimo con una forza e una tenacia straordinarie, sfruttando ogni attimo in cui aveva tregua per vivere, senza perdere nemmeno un istante a compiangersi o a disperarsi. Con quei suoi grandi occhi azzurri riusciva a vedere sempre la parte migliore delle persone e delle situazioni, anche nei momenti bui trovava la forza di sperare e di andare avanti. Ha affrontato gli impegni scolastici prima e lavorativi poi con caparbietà e impegno: era brava Eleo in tutto quello che faceva. Per questo la frase che i suoi genitori hanno scelto per ricordarla risuona in tutta la sua pura autenticità: “Sei stata il nostro orgoglio, ora sei la nostra guida”. Di certo sarai sempre con noi».
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