Cronaca / Val Calepio e Sebino
Martedì 24 Dicembre 2024
Cade per 150 metri, escursionista muore sul Resegone sotto gli occhi degli amici
TRAGEDIA IN MONTAGNA. Maria Caterina Colosio è scivolata, forse a causa del ghiaccio, lungo il sentiero numero 1. Stava scendendo dalla vetta con altri sei escursionisti. Originaria di Tavernola, era residente ad Adrara San Martino.
Una caduta improvvisa durante la discesa. Forse a causa del ghiaccio, forse a causa di un passaggio difficoltoso, dove è scivolata e precipitata per circa 150 metri. Per Maria Caterina Colosio, classe 1966, originaria di Tavernola Bergamasca ma residente da anni ad Adrara San Martino, ieri pomeriggio non c’è stato nulla da fare. Ha perso la vita tra le roccette e la coltre di neve che copriva il Resegone, dal quale stava rientrando insieme a una comitiva di amici e compagni di «salite».
Sul versante lecchese del Resegone
La tragedia si è consumata nel primo pomeriggio dell’antivigilia di Natale, sotto gli occhi dei sei escursionisti che erano partiti e stavano rientrando insieme a lei. Stando alle prime ricostruzioni, si sarebbe trattato di un incidente avvenuto lungo il sentiero numero 1, lungo il versante lecchese del monte, su una delle più classiche vie di salita e discesa dal Resegone, un sentiero molto battuto in ogni stagione ma che presenta alcuni punti esposti.
Il gruppo, dopo aver raggiunto poco prima i 1.865 metri del rifugio Azzoni, sulla cima della montagna simbolo di Lecco, stava affrontando il percorso a ritroso, quindi dalla vetta si stava dirigendo a valle quando, in un punto critico, la 58enne è scivolata ed è precipitata nel vuoto per circa 150 metri. Con lei sul sentiero i sei escursionisti, che non hanno potuto fare altro che chiedere aiuto.
Vani i soccorsi
Mancavano pochi minuti alle 14,30 quando è scattata la chiamata al 112, numero unico delle emergenze. La centrale dell’Areu, l’Azienda regionale emergenza urgenza, ha inviato sul posto le squadre dei tecnici del Corpo nazionale del Soccorso alpino del centro operativo di Bione, che fa parte della diciannovesima delegazione lariana del Cnsas. Dalla base di Villa Guardia a Como, invece, si è levato in volo l’eliambulanza.
Nonostante il tempestivo attivarsi della macchina dei soccorsi, resi difficoltosi dal forte vento che ieri soffiava in quota, per la 58enne non c’è stato niente da fare. All’arrivo dei tecnici del Cnsas il suo cuore aveva già smesso di battere e ogni tentativo di rianimarla è stato vano. Illesi ma sotto shock gli altri escursionisti del gruppo, che sono stati accompagnate a valle in sicurezza. Tra loro anche una donna di 48 anni che, nel capire che non avrebbe più rivisto viva la compagna di escursioni, ha accusato un malore: è stata visitata dall’equipe medica del 118 e trasportata a valle con l’elisoccorso, ma non ha avuto bisogno del ricovero in ospedale.
Gli accertamenti in corso
Starà ora agli agenti della Questura di Lecco, che si stanno occupando degli accertamenti del caso, ricostruire l’esatta dinamica del fatale infortunio montano. Stando alle prime ricostruzioni, Maria Caterina Colosio sarebbe precipitata a causa del ghiaccio presente lungo la via, che stava affrontando equipaggiata con i ramponcini. L’incidente è avvenuto mentre stava percorrendo un passaggio a quota 1.650 metri, in un tratto che collega la cresta finale con la località pian Serada. A nulla hanno potuto i compagni che stavano affrontando con lei il sentiero numero 1, e che l’hanno vista precipitare per circa 150 metri.
I funerali non ancora fissati
La salma della 58enne è stata recuperata nel tardo pomeriggio di ieri e poi riportata a valle. Al termine degli accertamenti di rito, già in queste ore dovrebbe essere resa ai famigliari, al marito Giovanni Cassis e alle due figlie della coppia, che viveva ad Adrara San Martino. Parenti, amici e i tanti che la conoscevano attendono ora di sapere quando verranno celebrati i funerali della donna.
L’incidente di ieri è avvenuto in un tratto di sentiero che già in passato aveva visto altre cadute mortali, proprio perché si tratta di un punto particolarmente esposto.
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