
Cronaca / Val Calepio e Sebino
Domenica 30 Marzo 2025
Bueno Fonteno, abisso esplorato per 40 chilometri: «Tra i più grandi d’Italia»
LA SCOPERTA. Traguardo raggiunto, Maurizio Greppi (Progetto Sebino): «Siamo arrivati qui in meno di 20 anni, un risultato eccezionale nella speleologia».
La notizia era nell’aria da tempo, ma la conferma è arrivata solo sabato 29 marzo: il complesso carsico Bueno Fonteno-Nueva Vida supera i 40 chilometri di sviluppo. Le ultime misurazioni effettuate da una squadra di speleologi entrati nelle grotte di Fonteno lo scorso 8 marzo hanno consentito di superare il limite dei 40 chilometri, ponendo il sistema di gallerie, cunicoli, sifoni e grotte estesi tra il Sebino e la val Cavallina tra i più grandi della Lombardia e di tutta Italia.
«Un risultato eccezionale»
«Classifiche precise non ce ne sono perché sono in costante aggiornamento – spiega Maurizio Greppi, uno dei soci di Progetto Sebino, l’associazione che ha unito vari gruppi di speleologi in questo progetto di ricerca – ma di sicuro siamo tra i primi dieci d’Italia, forse anche tra i primi cinque. Altrettanto sicuro è il fatto che quello di Fonteno è il complesso carsico che ha restituito il maggior sviluppo in minor tempo: siamo arrivati a questo traguardo in meno di vent’anni e nel mondo della speleologia è un risultato eccezionale».
La partenza nel 2006
Era infatti il maggio del 2006 quando i primi speleologi dei quattro gruppi fondatori di Progetto Sebino raggiunsero un pertugio della valle di Fonteno da cui si sentiva arrivare aria fredda: «Per noi – ricorda Federico Vezzoli, il segretario dell’associazione – questo segnale vuol dire solo una cosa: “grotta!”. I nostri amici spostarono pochi sassi e subito si aprì una fessura di 30-40 centimetri: si infilarono dentro e strisciarono per trenta metri dopodiché intercettarono una forra alta venti metri e poterono alzarsi in piedi. Uno di loro iniziò a urlare per l’entusiasmo “Bueno, bueno, bueno” battezzando così il sistema che stavamo iniziando a conoscere. Solo in quella prima giornata di esplorazione riuscirono a mappare qualcosa come 800 metri, che per la speleologia rappresentano un’enormità».
«In 19 anni, Progetto Sebino si è strutturato e ha avviato collaborazioni con istituzioni, università e Uniacque per approfondire le possibili ricadute delle ricerche»
A dicembre del 2012 risale la scoperta di un altro ingresso, battezzato Nueva Vida di cui nel giro di pochi mesi gli speleologi scoprirono la congiunzione Bueno Fonteno: in un colpo solo, l’estensione balzò a 27 chilometri.
Le scoperte con Ottavia Piana
Negli ultimi tempi, l’interesse si è concentrato sulle grotte del ramo battezzato «Universi paralleli»: una serie di nuove diramazioni che hanno consentito di allungare ulteriormente la mappatura complessiva. Sono le stesse che nel dicembre scorso stava esplorando la speleologa bresciana Ottavia Piana rimasta bloccata al loro interno per tre giorni a causa di un infortunio (il secondo della sua attività). L’esplorazione pochi giorni fa ha tagliato il traguardo dei 40 chilometri.
«E non è ancora finita – conclude Greppi che ricorda –: in 19 anni, Progetto Sebino si è strutturato e ha avviato collaborazioni con istituzioni, università e Uniacque per approfondire le possibili ricadute delle ricerche: le acque sotterranee un domani potrebbero rivelarsi una fonte idrica preziosa in caso di siccità».
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