Cronaca / Val Calepio e Sebino
Mercoledì 17 Gennaio 2024
Accoltellamento fuori dalla discoteca, il 23enne ammette il ferimento: «Ero ubriaco»
Resta in carcere per il pericolo di fuga e di reiterazione del reato il carpentiere di 23 anni, bresciano di Erbusco, finito in manette per tentato omicidio aggravato dai futili motivi.
È lui che ha accoltellato il coetaneo di Gorlago, al termine di una rissa esplosa tra un gruppetto di bergamaschi e uno di bresciani alle 4,30 di sabato 13 gennaio all’esterno della discoteca Costez di Grumello del Monte. Il ferito è ancora ricoverato in coma farmacologico all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.
Il bresciano è stato fermato domenica 14 gennaio dai carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Bergamo e da quelli della stazione di Grumello del Monte. Mercoledì 17 gennaio il gip Federica Gaudino ha convalidato il fermo al termine dell’interrogatorio nel carcere di Bergamo, durante il quale il carpentiere ha ribadito le ammissioni fatte in prima istanza davanti ai carabinieri: «Sono stati io ad accoltellarlo, ma non mi ricordo nulla di più perché ero ubriaco».
Il giovane ha confermato gli screzi nati fuori dal locale per questioni di rivalità tra bresciani e bergamaschi. Rivalità poi accentuata dai cori da stadio: i bergamaschi hanno inneggiato al Milan, i bresciani all’Inter. Ma è stato soprattutto l’euforia da alcol a portare al tragico epilogo. In sei si sono affrontati: tre da una parte, tre da l’altra. Ma mentre i gruppetti si riappacificavano, i due ragazzi continuavano ad affrontarsi fino a che non è spuntato il coltello.
Si cerca ancora l’arma
L’arma il 23enne bresciano l’ha gettata in un campo di Erbusco, ma i carabinieri non l’hanno ancora trovata. A casa del carpentiere i militari hanno sequestrato una vetrinetta con esposti coltelli, machete e pugnali. Sull’auto è stato trovato un altro coltello. «Lo uso per lavoro», ha spiegato il fermato. Il difensore, Gianbattista Scalvi, non ha avanzato alcuna richiesta di attenuazione della misura, nonostante i genitori con cui vive si siano detti disposti ad accogliere ai domiciliari il figlio. Prima di fare istanze, ha spiegato il legale, la difesa vuole sincerarsi delle condizioni del ragazzo ferito.
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