A 10 mesi si spegne tra le braccia di mamma e papà

VIGOLO . La piccola Marta Bettoni aveva manifestato i sintomi di una malattia rara poco dopo la nascita. Lo strazio dei familiari: «Ci resta il suo dolce sorriso».

Un dolore sordo, che corre nelle antiche strade del centro storico di Vigolo. Un dolore che strazia il cuore. Si allarga a cerchi concentrici, l’eco arriva fino alle comunità del medio lago, attonite.

Nel giorno della Festa della mamma, a Vigolo sono comparsi gli annunci funebri che hanno trasformato quella che avrebbe dovuto essere una domenica di gioia, in una giornata di cupo dolore, annunciando la morte di una bimba di 10 mesi, strappata all’affetto della sua mamma, del suo papà, delle tre sorelline, di tutto il paese arroccato in verso il Bronzone.

La piccola Marta Bettoni si è spenta a 10 mesi, nelle braccia di mamma Roberta Cocchetti, di papà Guido Bettoni, e delle tre sorelline di nove, otto e sette anni. Per mesi hanno sperato che ci fosse una cura per la piccolina, perché potesse crescere e sbocciare. Invece la malattia molto rara di cui soffriva fin dalla nascita, ha avuto il sopravvento. Marta è volata in cielo sabato.

«Ci ha lasciato il nostro angioletto» annuncia la famiglia sul manifesto funebre dove il visino della piccola strazia il cuore. Per nove mesi era stato un tutt’uno con la mamma, unite da quel cordone ombelicale che trasporta non solo cibo ma amore infinito. Poi a luglio dello scorso anno la bambina era venuta al mondo, portando un’altra grande felicità alla famigliola.

Ma il tempo della festa per loro è durato purtroppo solo qualche settimana, quando la bambina ha iniziato a non stare bene. Presa in cura agli Spedali Civili di Brescia, è stata a lungo degente, dentro e fuori dal reparto di neuropsichiatria infantile. Le speranze, fin da subito appese a un filo, sono purtroppo svanite presto: a febbraio i genitori hanno portato a casa Marta.

La storia di Marta

«Marta è nata a luglio dello scorso anno – racconta zia Michela, con gli occhi lucidi –, e dopo quaranta giorni ha iniziato a manifestare i primi sintomi di quella che poi ha rivelato essere una malattia rara degenerativa di difficile diagnosi da parte degli stessi medici degli Spedali Civili di Brescia, dove è stata ricoverata più volte in questi mesi, fino alla definitiva degenza del settembre scorso per il progredire della malattia. Ma a febbraio mio fratello e mia cognata avevano deciso di curarla a casa, per farle trascorrere il tempo che le rimaneva con le sue sorelline. Sono stati per tutti noi mesi duri e difficili sotto tutti i punti di vista. Ci resta il ricordo della dolcezza di Marta, i suoi occhi e i suoi tenerissimi sorrisi».

La camera ardente è stata allestita nell’abitazione in centro storico, dove in questi giorni è stato un incessante via vai di gente. «Siamo tutti molto addolorati per la morte della piccola Marta. Una prova durissima per questi genitori» dice il sindaco Gabriele Gori. Lunedì alle 19 il parroco don Battista Bettoni terrà una veglia di preghiera, martedì alle 14.30 verranno celebrati i funerali nella parrocchiale di Santa Maria Assunta.

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