Paolini: «I boomers sono quelli che hanno paura di usare l’intuito»

«I boomers sono quelli che hanno paura di usare l’intuito, la tecnologia è intuito e se rinunci sei boomer». Marco Paolini sul palco del Donizetti con il suo ultimo lavoro insieme a Patrizia Laquidara, racconta 50 anni di storia italiana e lo fa con uno stile particolare.

Un monologo sì accompagnato da alcuni intermezzi canori di Patrizia Laquidara, ma il ritmo è diverso dal consueto, è spezzettato, sincopato, a volte volutamente poco comprensibile. Un metodo narrativo che vuole in un certo modo ricalcare quello proposto da internet e dai social. Nicola, il protagonista, viene catapultato in un metaverso in cui sono stati ricostruiti i suoi ricordi, grazie al figlio che sta programmando una nuova esperienza virtuale, e rivive come se fosse ancora 20enne il suo passato e quello dell’Italia intera.

«È vero che i giovani forse vivono un distacco dalla storia e vivono più in una realtà virtuale, ma io temo che anche chi vive cullandosi in un ricordo di un mondo che non c’è più, tenendolo vivo come se fosse ancora reale, è come se fosse in una sorta di metaverso anche lui».

Ne risulta uno spaccato molto poco nostalgico nel quale si intravede una certa dose di sincera fiducia nelle nuove generazioni e nel futuro.