«Mio padre, non eroe ma partigiano. Una storia che non possiamo dimenticare»

L’INTERVISTA. Andrea Pennacchi al Donizetti con «Mio Padre» racconta la storia di un 17enne che ha deciso che doveva lottare per la libertà.

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«La Resistenza, un pezzo di storia che stiamo dimenticando e su cui bisogna fermarci a riflettere». Andrea Pennacchi arriva a Bergamo con «Mio padre», la storia del papà 17enne che a un certo punto decide di diventare partigiano e unirsi alla Resistenza. Un racconto drammatico e allo stesso tempo ironico che ci conduce a riflettere sui valori della Resistenza e sull’importanza della memoria tramandata attraverso le storie che spesso sono storie famigliari, non di eroi ma di persone, spesso giovani, che hanno creduto di poter opporsi a un regime che reputavano ingiusto.

Abbiamo intervistato Andrea Pennacchi prima di salire sul palco e dopo l’incontro con gli studenti avvenuto nel foyer del teatro.

Tic Tac. Pennacchi: «La storia di mio padre e la Resistenza da non dimenticare». Video di Roberto Vitali

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