Un topo chimera con geni che hanno almeno 400 milioni di anni

Ottenuto un topo chimera le cui cellule sono state riprogrammate utilizzando i geni di un organismo antico almeno 422 milioni di anni . Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Communications da un gruppo di ricerca internazionale guidato dall'Università of Hong Kong, dimostra che i fattori che regolano l'attività delle cellule staminali animali sono molto più antichi del previsto . Probabilmente c'erano già quando gli animali multicellulari non esistevano ancora , e la scoperta promette di avere conseguenze importanti per la medicina rigenerativa . Allo studio hanno collaborato le Università britanniche di Cambridge e Queen Mary di Londra e l'Istituto tedesco Max Planck.

I geni utilizzati nell'esperimento si chiamano Sox2 e Pou , entrambi spingono le cellule adulte a regredire diventando pluripotenti , ossia capaci di svilupparsi assumendo qualsiasi identità. Tutti e due appartengono ai coanoflagellati, animali unicellulari vissuti almeno 422 milioni di anni fa e considerati i più vicini parenti degli animali sulla scala evolutiva .

Una volta introdotti nelle cellule di topo, i geni Sox2 e Pou le hanno spinte a resettare il loro programma, facendole regredire allo stato di staminali pluripotenti ; le stesse cellule sono state poi fatte crescere fino a ottenere un embrione che ha dato origine a un individuo: il topo chimera . Le prove della completa integrazione delle cellule antiche nel suo Dna sono macchie di pelo nero e occhi scuri . "Ottenendo con successo un topo utilizzando strumenti molecolari dei nostri parenti unicellulari, siamo testimoni di una straordinaria continuità della loro funzione attraverso un miliardo di anni di evoluzione , osserva Alex de Mendoza, della Queen Mary University, uno degli autori della ricerca.

Grazie a questo risultato l'insieme di strumenti della medicina rigenerativa si prepara a diventare più ricco ed efficiente . I nuovi geni si aggiungono infatti al cocktail di geni e fattori di crescita messo a punto nel 2012 da Shinya Yamanaka per riprogrammare le cellule adulte in staminali pluripotenti.

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