Scoperto il timer molecolare della nascita, decide il momento del parto

È stato scoperto nei topi il timer molecolare della nascita : contrariamente a quanto creduto finora, viene fissato fin dal momento del concepimento e ‘suona’ quando arriva il momento del parto . Se verrà identificato anche nelle gravidanze umane, ciò potrebbe portare a nuovi test per identificare le donne a rischio di parto pretermine , un problema le cui cause restano sostanzialmente sconosciute, e a interventi per ritardarlo. Il risultato, pubblicato sulla rivista Cell, è stato ottenuto da un gruppo di ricercatori guidato dall’Università della California a San Francisco.

I ricercatori coordinati da Adrian Erlebacher si sono imbattuti nella scoperta nel corso dei loro studi sulla proteina chiamata KDM6B , che regola e attiva l’espressione dei geni rimuovendo dal Dna piccole targhette molecolari. Il gruppo ha notato che, bloccando KDM6B , le gravidanze dei topi si allungano e i piccoli nascono più tardi del normale, ma la sua azione non avviene nel periodo antecedente il parto, come avevano ipotizzato, bensì nei primi giorni della gravidanza .

Ulteriori esperimenti hanno indicato che, subito dopo il concepimento , in alcune cellule dell’utero compaiono targhette molecolari aggiuntive attaccate al Dna, che inattivano i geni vicini e consentono così di portare avanti la gravidanza . Man mano, poi, queste targhette svaniscono in modo lento e costante , come se costituissero il ticchettio di un orologio: quando raggiungono livelli sufficientemente bassi , i geni si riattivano e può iniziare il travaglio . “In sostanza – dice Erlebacher – sembra che questo timer si carichi all’inizio della gravidanza, e poi si scarichi progressivamente”.

Inoltre, quando i ricercatori hanno bloccato KDM6B , all’ inizio della gravidanza si sono accumulate troppe targhette molecolari sul Dna: questo ha portato a ritardi nel momento del parto , poiché le targhette in eccesso non erano scomparse del tutto nei tempi convenzionali.

“La grande domanda , ora, è se questi stessi processi sono rilevanti anche negli esseri umani – aggiunge Erlebacher – e, in tal caso, se possono essere usati per prevedere o controllare la durata della gravidanza”.

La maggior parte degli studi sulle nascite pretermine si concentra sul periodo immediatamente precedente il travaglio, ma i nuovi risultati indicano che ad essere fondamentali sono invece le fasi più precoci della gravidanza . Alcune donne, ad esempio, potrebbero iniziare la gravidanza con un numero di targhette molecolari inferiore al normale, e dunque con un timer ‘settato’ male: le targhette scomparirebbero troppo presto, e questa sarebbe la causa dell’attivazione dei geni che inducono il parto pretermine.

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