Realizzato un blob di luce, è liquido e solido allo stesso tempo

Trasformare particelle di luce in un blob che scorre come un liquido ma che è allo stesso tempo un solido : è l'incredibile stato della materia , chiamato supersolido e che potrebbe trovare future applicazioni nelle tecnologie quantistiche . Descritto sulla rivista Nature, è stato ottenuto dalla ricerca internazionale guidata da Dimitrios Trypogeorgos, dell'Istituto di Nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche a Lecce. Hanno partecipato inoltre l'Istituto nazionale di ottica del Cnr a Firenze, le Università di Pavia, Innsbruck e Princeton, il Laboratorio Lawrence Berkeley negli Stati Uniti.

"Già alcuni anni fa era stato possibile far interagire i fotoni , i quanti della luce, in modo tale da creare una sorta di liquido . Ora siamo riusciti a fare un ulteriore passo in avanti trasformando questa sorta di fluido in un supersolido ", ha detto all'ANSA Trypogeorgos.

Un supersolido è una fase particolare della materia, rara e controintuitiva , che combina due caratteristiche apparentemente opposte: la rigidità di un cristallo e la capacità di un superfluido di fluire senza attrito . Una sorta di blob capace di fluire attorno a un ostacolo e di mantenere al suo interno l'organizzazione tipica di un solido . Recenti studi avevano permesso di realizzare alcuni materiali supersolidi composti da particolari tipi di atomi. "Noi abbiamo seguito un approccio completamente diverso e abbiamo realizzato un supersolido basato sui fotoni ", ha aggiunto Trypogeorgos.

Il nuovo stato della materia ottenuto in laboratorio dovrà ancora essere ben studiato e compreso , ma la sua realizzazione potrebbe in futuro trovare applicazioni nelle tecnologie quantistiche , in particolare nel settore della fotonica . "Realizzare questo stato esotico di materia condensata in un fluido di luce che scorre in una nanostruttura semiconduttrice - ha aggiunto Dario Gerace, co-autore dell'Università di Pavia - consentirà di investigare le sue proprietà fisiche in un modo nuovo e controllato e forse di essere in grado di sfruttare le sue caratteristiche uniche per possibili applicazioni a nuovi dispositivi di emissione di luce".

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