Primi test per cercare vita aliena con droni sottomarini VIDEO

In una delle piscine del Caltech a Pasadena un gruppo di ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, coordinato da Ethan Schaler, ha messo alla prova i droni sviluppati nel progetto Swim , acronimo di Sensing With Independent Micro-swimmers , che punta allo sviluppo di uno sciame di decine di piccoli robot nuotatori capaci di muoversi in acqua in modo autonomo alla ricerca di segnali chimici e di temperatura che potrebbero essere spie della presenza di forme di vita .

Si ritiene infatti che in alcune lune del Sistema Solare , in particolare su Europa , esista un vasto mare di acqua liquida, circa il doppio di quella presenta sulla Terra, sotto uno strato di ghiaccio spesso alcuni chilometri. L’idea è allora quella di inviare,  in un futuro ancora lontano, una missione spaziale capace di perforare lo strato di ghiaccio e rilasciare i droni sottomarini nell’oceano nascosto.

Nonostante una missione di questo tipo sia ancora molto lontana, i ricercatori del Jpl stanno muovendo i primi passi per testare le tecnologie che servirebbero per i robot sottomarini che dovrebbero anche essere capaci di dialogare tra loro usando sistemi di comunicazione in acqua. “I robot sottomarini in generale sono molto difficili – ha detto Schaler – e questo è solo il primo di una serie di progetti su cui dovremmo lavorare per preparare un viaggio in un mondo oceanico”. Parallelamente ai test in vasca, i ricercatori hanno anche realizzato una serie di simulazioni al computer per verificare i limiti dei robot nel lavorare in condizioni di pressione e temperatura che troverebbero su Europa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA