L'Ue lancia il più grande studio sul genoma degli Europei

L'Unione europea lancia ' Genome of Europe ' (GoE), il più grande studio mai realizzato sul Dna degli europei , con l' obiettivo di ottenere il primo genoma di riferimento degli abitanti del Vecchio Continente e aprire così la strada a nuove strategie di prevenzione e diagnosi sempre più personalizzate . L 'Italia contribuirà raccogliendo e sequenziando circa 15.800 genomi provenienti dalle biobanche nazionali esistenti, grazie a Human Technopole, Elixir Italia (il nodo nazionale dell’infrastruttura di ricerca europea per le scienze della vita coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche) e il Centro Cardiologico Monzino Irccs.

Genome of Europe è un progetto monumentale a cui partecipano oltre cento ricercatori ed esperti provenienti da 49 istituzioni di 27 Paesi . Nella sua fase iniziale sarà sostenuto da un finanziamento di 45 milioni di euro (di cui 20 milioni provenienti dall'Ue) per tre anni e mezzo .

Il progetto porterà alla costituzione di una banca dati che conterrà inizialmente circa 100.000 genomi interamente sequenziati, rappresentativi degli abitanti europei provenienti dalle principali 40 sottopopolazioni (etnie).
In una seconda fase , la banca dati crescerà fino a contenere 500.000 genomi .
GoE genererà un unico genoma di riferimento europeo e una serie di genomi 'nazionali ' su cui basare la ricerca clinica e di laboratorio per nuovi farmaci, nuove terapie mirate, nuove strategie di prevenzione e diagnosi più accurate.

GoE potrà avere "un effetto trasformativo sulla sanità europea", afferma Gualtiero Colombo, direttore del Laboratorio di Immunologia e Genomica Funzionale del Monzino e responsabile scientifico del progetto italiano. "La ricaduta sarà immediata per la diagnosi e la cura di precisione delle malattie rare , ma la vera rivoluzione avverrà nella genomica predittiva , che sarà in grado di creare una sorta di carta di identità personale per il rischio di malattia e per la risposta ai farmaci , anche in termini di effetti collaterali. In termini clinici questo significa mirare gli interventi su chi effettivamente ne può trarre beneficio, evitando azioni inutili per i pazienti e costose per i sistemi sanitari".

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